368 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Agli arresti o con false residenze: in Sicilia denunciati 100 furbetti del reddito cittadinanza

Gli illeciti scoperti in Sicilia al termine di una maxi indagine sui percettori del reddito di cittadinanza che infine ha porto alla denuncia di 102 persone accusate di aver percepito indebitamente l’indennità con vari espedienti. Come segnalato dai carabinieri, molti casi riguardano persone che erano sottoposte a misure cautelari.
A cura di Antonio Palma
368 CONDIVISIONI
Immagine

In stato di arresto, con false residenze o con dichiarazioni fasulle sul numero dei membri del loro nucleo familiare. È vario il campionario di illeciti  commessi da alcuni furbetti del reddito cittadinanza che continuavano a intascare indebitamente l'assegno, agendo quindi in maniera da arrecare un sostanzioso danno alle casse dello stato per oltre mezzo milione di euro. Gli illeciti scoperti in Sicilia al termine di una maxi indagine sui percettori del reddito di cittadinanza che infine ha portato alla denuncia di 102 persone accusate di aver percepito l'indennità senza averne diritto.

L'inchiesta, condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, ha visto la partecipazione di tre diverse Procure siciliane in coordinamento tra loro: Messina, Patti e Barcellona Pozzo di Gotto. I denunciati alla Procura di Messina, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, sono 32 uomini e 30 donne, quelli segnalate alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, diretta da Emanuele Crescenti ,sono 19 persone, di cui 14 uomini e 5 donne, e infine son 21, 15 uomini e 6 donne, quelli segnalati alla Procura della Repubblica di Patti diretta da Angelo Vittorio Cavallo. Complessivamente le somme incassate illegittimamente ammonterebbero a 624mila euro ma sono state già avviate presso l'Inps le procedure per la sospensione e la revoca del sussidio.

Come segnalato dai militari dell'arma, molti casi riguardano persone che erano note alle forze dell'ordine in quanto sottoposte a misure cautelari incompatibili col reddito di cittadinanza. Questi soggetti già intascavano il sussidio ma quando hanno ricevuto provvedimenti della magistratura a loro carico si sono ben guardati da informare le autorità competenti continuando a intascare l'assegno. In altri casi la mancata comunicazione all'Inps riguardavano misure cautelare a carico di un altro componente del nucleo familiare. Alcuni, infine, avevano dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno dieci anni o fatto false dichiarazioni sul numero dei membri del loro nucleo familiare.

368 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views