Aghi non sterilizzati e nessuna abilitazione: sequestrata clinica abusiva di agopuntura a Lucca

Scoperto a Lucca uno studio di agopuntura abusivo in un appartamento nel centro storico: un finto medico, senza titoli né abilitazioni, curava pazienti con aghi non sterilizzati. Sequestri e indagini in corso.
A cura di Davide Falcioni
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Stanze trasformate in ambulatori improvvisati, pazienti in attesa di essere sottoposti a trattamenti di agopuntura, aghi abbandonati in contenitori di fortuna e privi di qualsiasi garanzia di sterilizzazione. È quanto hanno trovato i finanzieri del Gruppo di Lucca all’interno di un appartamento situato nel pieno centro storico, all’interno delle mura cittadine, utilizzato come studio medico clandestino.

L’intervento è il risultato di una lunga attività investigativa avviata già nel mese di settembre, quando le Fiamme Gialle avevano raccolto segnalazioni sui presunti “miracoli” compiuti da un sedicente dottore in agopuntura attivo sul territorio lucchese. Una volta individuato il luogo in cui venivano effettuate le prestazioni, i militari hanno identificato il responsabile dell’attività, accertando che non era in possesso di alcun titolo professionale né di abilitazioni previste dalla normativa vigente.

La pratica dell’agopuntura, infatti, è riservata esclusivamente ai laureati in Medicina e Chirurgia muniti di specifica abilitazione. Un principio più volte ribadito anche dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, che considera sia la medicina cinese sia l’agopuntura atti medici a tutti gli effetti, esercitabili soltanto da professionisti sanitari abilitati, in grado di formulare diagnosi, prognosi e terapie, valutandone rischi e benefici e confrontandoli con le metodiche della medicina occidentale.

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Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lucca, hanno confermato che il sedicente medico non risulta iscritto ad alcun ordine professionale né in possesso di certificazioni sanitarie che attestino una formazione idonea. Sulla base degli elementi raccolti, l’autorità giudiziaria ha quindi disposto una perquisizione dell’immobile dove l’attività veniva esercitata abusivamente.

Durante l’accesso sono stati sequestrati numerosi scatoloni contenenti confezioni di aghi per agopuntura che riportavano, in modo inequivocabile, l’avvertenza: “Aghi per agopuntura la cui applicazione va effettuata da medici e personale sanitario autorizzato”. Oltre al materiale sanitario, è stato posto sotto sequestro anche l’appartamento, successivamente sigillato con fascette protettive per impedirne l’accesso.

Il titolare dello “studio” è stato segnalato all’autorità giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica. Le investigazioni proseguono ora per ricostruire l’intera rete dei clienti e quantificare l’illecito profitto conseguito, che sarà oggetto di accertamenti fiscali.

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