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Agguato in pieno centro a Gela, tassista ucciso sul sagrato della chiesa

L’uomo, 56enne, che in passato ha patteggiato una condanna per associazione mafiosa, sarebbe stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco, esplosi da due persone in moto che hanno agito con il volto coperto da caschi integrali. Potrebbe trattarsi di un regolamento di conti.
A cura di Biagio Chiariello
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 Sparatoria in pieno centro a Gela. Ieri sera intorno alle 20, un tassista di 56 anni è stato ucciso a colpi di arma da fuoco, sul sagrato della chiesa madre, di fronte alla centralissima piazza Umberto e il corso Vittorio Emanuele, con la gente che passeggiava o faceva compere per Natale. Stando alle testimonianze dei presenti, a freddarlo sarebbero stati due giovani, il cui volto era nascosto da caschi integrali, giunti in sella ad una moto. Contro l’uomo, che avrebbe precedenti penali (era stato condannato nel 2008 per associazione mafiosa), sono stati sparati numerosi colpi di pistola (pare, un intero caricatore), andati quasi tutti a segno.  Il 56enne è stato subito soccorso da un'ambulanza del 118 e trasferito d'urgenza in ospedale, ma è morto pochi minuti dopo. Dopo aver udito gli spari, si è innescato il fuggi fuggi generale, con diverse persone che hanno cercato riparo nei negozi ancora aperti. Sull’omicidio indagano i carabinieri di Gela: le modalità dell'esecuzione sono tipicamente mafiose e il movente potrebbe essere un regolamento di conti.

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