Agente accusato di aver rubato il bancomat alla vittima di un incidente: a processo

Dopo un incidente stradale, un appuntato dei carabinieri della stazione di Susa avrebbe rubato il bancomat di una vittima di un incidente. Lo avrebbe fatto in più occasioni: la visita in un locale, il sequestro di una moto durante controlli in strada e altre operazioni di routine. Dopo un incidente avrebbe rubato alla vittima di un incidente il bancomat con il pin. Poi avrebbe inviato suo cognato a prelevare da quel conto in due giorni diversi, prima 600 euro e poi altri 200. Il fatto risale all'agosto 2015, ma è arrivato in aula solo adesso. L'appuntato è stato ora espulso. Continua il processo che lo vede accusato di diversi furti. Avrebbe tenuto il marsupio della vittima per accertamenti e mentre controllava i documenti avrebbe sfilato la sua carta bancomat. L'avrebbe poi affidata al cognato per fargli prelevare il denaro senza destare sospetti.
La vedova si è però accorta della cifra mancante e ha denunciato il furto. Il cognato dell'agente è stato incastrato dal gps del suo camioncino, quello della raccolta carta della cooperativa per la quale lavorava. Avrebbe prelevato la cifra in una pausa dal lavoro, utilizzando proprio il mezzo in dotazione al personale. Sono altre le vittime del carabiniere: cinque giorni dopo l'incidente stradale, l'agente avrebbe sequestrato una moto coinvolta in un incidente e ha aperto il bauletto, rubando il portafogli del proprietario e sottraendone 140 euro prima di restituire il veicolo ai proprietari. I furti sarebbero stati frequentissimi, fino a far credere all'accusa che tali gesti fossero d'abitudine. Il titolare di una panetterina dove l'agente passava durante il servizio di notte lo avrebbe trovato con le mani nel borsello che aveva lasciato sul banco del negozio prima di allontanarsi sul retro, fiducioso di essere in presenza solo del personale in divisa.
L'agente è stato sospeso dall'impiego in via precauzionale quando sono state formalizzate le denunce a suo carico. L'uomo è stato sottoposto a procedimento disciplinare di stato, conclusosi con la sanzione della perdita del grado per rimozione. Deve ora continuare a rispondere dei reati contestati da più di una vittima.