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Accusato di aver insabbiato abusi su minori, Papa Francesco rimuove il vescovo polacco Andrzej Dziuba

Papa Francesco ha accettato la rinuncia del vescovo polacco Andrzej Franciszek Dziuba. Il monsignore è stato ‘rimosso’ perché avrebbe coperto violenze sessuali ai danni di minori, come spiega una nota dalla nunziatura di Varsavia: “Riscontrate omissioni nel trattare abusi commessi da sacerdoti”.
A cura di Eleonora Panseri
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Da sinistra: il vescovo polacco Andrzej Franciszek e Papa Francesco.
Da sinistra: il vescovo polacco Andrzej Franciszek e Papa Francesco.

Papa Francesco ha accettato oggi, sabato 9 marzo, la rinuncia di monsignor Andrzej Franciszek Dziuba all’ufficio di Vescovo di Łowicz, in Polonia. Si tratta di una cosiddetta “rimozione” perché l'uomo avrebbe coperto abusi sessuali, come spiegato in una nota dalla nunziatura di Varsavia.

“Sono state riscontrate difficoltà nel governo pastorale di mons. Andrzej Dziuba – si legge – e, in particolare, sue omissioni nel trattare casi di abusi sessuali su minori commessi da alcuni sacerdoti, come è emerso da un’indagine condotta dalla Santa Sede, a norma del Motu Proprio ‘Vos estis lux Mundi'". La nunziatura di Varsavia ha parlato della decisione del Pontefice, sottolineando anche che la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Lowicz presentata da monsignor Dziuba era stata richiesta in precedenza dalla Santa Sede.

Il 73enne Andrzej Franciszek Dziuba è stato coinvolto in un grosso scandalo di pedofilia e contro di lui sono state presentate alla Santa Sede denunce di negligenza nella gestione di abusi sessuali ai danni di cinque minori. Le indagini a livello diocesano sono state condotte dall'arcivescovo metropolita di Lodz, Grzegorz, e nel 2020 i documenti raccolti sono stati portati presso il Vaticano, secondo i presupposti del motu proprio Vos estis lux mundi.

Si tratta del documento che stabilisce nuove norme procedurali per combattere gli abusi sessuali e garantire che vescovi e superiori religiosi siano ritenuti responsabili delle loro azioni. Stabilisce inoltre norme universali, che si applicano quindi a tutta la Chiesa. Nel 2022 la commissione statale sulla pedofilia ha presentato una notifica alla procura con l'accusa di aver commesso il reato di mancata notifica alle forze dell'ordine degli abusi sessuali a danno di un minore, commessi nel 2016 da un sacerdote a lui subordinato.

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