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Abusa della figlia di 5 anni e pubblica i video delle violenze sul dark web: arrestato padre 26enne

Un 26enne è stato arrestato con l’accusa di aver abusato sessualmente della figlia di 5 anni e di aver diffuso i video delle violenze sul dark web. La Polizia ha iniziato a lavorare sul caso dopo aver ricevuto una segnalazione da un’organizzazione che si dedica alla ricerca dei siti dove i pedofili si scambiano materiale sfruttando le tecnologie che consentono l’anonimato.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Avrebbe abusato sessualmente della figlia di 5 anni per poi pubblicare i video delle violenze sul dark web. Con quest'accusa nella notte di domenica 14 settembre è stato arrestato un uomo di 26 anni, padre della bimba, residente nel Bellunese ma domiciliato in provincia di Venezia.

Oggi, martedì 16 settembre, l'uomo si presenterà davanti al giudice per l'udienza preliminare per l'interrogatorio di garanzia. A riportare la notizia sono i quotidiani del gruppo Nem e il Corriere del Veneto.

Sono le fonti a spiegare che, come anticipato, i video girati dal 26enne venivano caricati nel dark web. Su di lui adesso pendono l'accusa di produzione e detenzione di materiale pedopornografico e di violenza sessuale, aggravata dall'età della vittima e dal rapporto di parentela.

L'arresto è arrivato al termine di un lungo lavoro di indagine della Polizia postale. Gli agenti hanno iniziato a occuparsi del caso dopo aver ricevuto una segnalazione da un'organizzazione che si dedica alla ricerca dei siti dove i pedofili si scambiano materiale pedopornografico sfruttando le tecnologie che consentono loro di agire nell'anonimato.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, nell'agosto 2025 l'uomo avrebbe effettuato diversi accessi sulla piattaforma Snapchat e da lì la Postale ha accertato la condivisione di tre video e quattro immagini di un bambina piccolissima.

Quando è stato rintracciato, l'uomo avrebbe inizialmente mentito sulla natura dei rapporti che intercorrevano tra lui e la bambina, dicendo che si trattava di una nipote.

Successivamente però sul suo cellulare erano stati trovati anche altri quattro video e una decina di immagini, nei quali sarebbero stati documentati ulteriori abusi ai danni della minore. Dopo l'arresto del 26enne, la bambina e la moglie sono state accolte in una struttura protetta. 

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