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Covid 19

A marzo crollo dei contagi e ospedali quasi vuoti: le previsioni degli scienziati

Numeri dei contagi Covid in calo e ospedali che potranno finalmente riammettere i pazienti ordinari non legati al Covid. Secondo gli esperti potrebbe essere il quadro previsto a partire dal prossimo marzo.
A cura di Chiara Ammendola
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Lo ha confermato anche il ministro della Salute Roberto Speranza: nell'ultima settimana si è registrato un calo dei contagi del 30%, si è passati nei primi giorni di febbraio da 976.223 a 692.250. E se si guarda alle ultime tre settimane, il calo è del 43%. Oggi inoltre per la prima volta i casi positivi attuali sono scesi sotto i due milioni. Numeri che possono far ben sperare per il prossimo mese, quello di marzo, quando i nuovi positivi potrebbero arrivare a diecimila al giorno, così come spiegato da Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Università di Milano. L'unica incognita resta solo Omicron 2 che potrebbe far risalire i casi vista la contagiosità ancora più alta rispetto alla variante originale ma senza impatti sui ricoveri, come è accaduto altrove: "In Danimarca e nel Regno Unito la curva ha smesso di scendere e la ragione probabilmente è questa ulteriore piccola variante di Omicron, la 2 – ha spiegato La Vecchia – ancora più contagiosa dell’originale anche se a quanto pare meno seria. Se davvero giungesse anche qui comunque non avrà impatto sulle malattie gravi e quindi sugli ospedali".

Il Covid non sparirà del tutto dagli ospedali

E sono proprio i dai sui ricoveri a far osservare le oscillazioni maggiori, negli ultimi giorni si è assistito un netto calo dei pazienti che necessitano della terapia intensiva mentre faticano a scendere i ricoveri ordinari: un calo netto dovrebbe arrivare a partire dalla metà di febbraio. Sul tema è intervenuto il primario al Policlinico Umberto I e presidente della Società italiana di malattie infettive (Simit) Claudio Mastroianni che si augura "entro un mese di ricominciare anche a dedicarci ad altre patologie. Nel nostro ospedale abbiamo mantenuto un reparto no Covid per persone con altri problemi infettivi, come l’Aids, ma in strutture più piccole non è stato così. Bisogna organizzare la gestione dei malati a domicilio, grazie ai monoclonali e ai recenti antivirali". Per Mastroianni negli ospedali il Covid non sparirà del tutto: "Alcuni malati gravi continueranno ad esserci tra i non vaccinati, gli immunodepressi e coloro sui quali il vaccino non ha funzionato. Nelle malattie infettive dovranno restare spazi per queste persone".

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