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Guerra in Ucraina

“100mila bambini ucraini a rischio protezione”: l’allarme di Save the Children

L’intervista di Fanpage.it. a Niccolò Gargaglia, responsabile Protezione Minori Migranti di Save the Children Italia, in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi: “La crisi ucraina è problematica perché nel momento in cui si genera una crisi umanitaria che provoca movimenti di profughi il rischio che i minori si perdano è altissimo”.
A cura di Ida Artiaco
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"Al 30 aprile, secondo i dati del Ministero delle Politiche sociali, risultavano accolti e registrati in Italia circa 3.900 minori soli ucraini, dato importante perché risulta essere il 27% dei minori non accompagnati stranieri accolti in Italia. Questi devono essere protetti e immediatamente identificati per evitare che questi bambini spariscano nel nulla e non incontrino la possibilità di finire vittime di abusi, sfruttamenti e tratta". A parlare a Fanpage.it è Niccolò Gargaglia, responsabile Protezione Minori Migranti di Save the Children Italia, in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi, che si celebra oggi, un fenomeno che la crisi ucraina ha peggiorato ulteriormente e che riguarda in particolare i minori migranti.

Dott. Gargaglia, quali sono i dati dei minori scomparsi al momento?

"Io mi occupo di minori migranti non accompagnati. Per quanto riguarda i dati, la fonte principale è il Ministero dell'interno che per altro oggi ha pubblicato sul proprio sito web una pagina dedicata alla giornata internazionale dei minori scomparsi. Sono numeri preoccupanti: nei primi 4 mesi del 2022 si registrano già oltre 2400 minori stranieri con backeground migratorio che risultano spariti nel nulla, mentre nel 2021 si parla di quasi 8800 minori stranieri di cui si sono perse le tracce".

Come si inserisce la crisi ucraina all'interno di questo fenomeno?

"Da questo punto di vista la crisi ucraina è assolutamente problematica in quanto per esperienza possiamo dire che nel momento in cui si genera una crisi umanitaria che provoca movimenti di profughi il rischio che i minori si perdano è altissimo. E con questo intendo anche i minori che accidentalmente o in maniera forzata possano essere separati dai propri genitori o adulti di riferimento. Questo è un rischio che per quanto riguarda la crisi ucraina è ancora più alto perché secondo i dati di cui disponiamo prima dello scoppio della guerra si registravano nel Paese circa 100mila minori affidati alle istituzioni. Si tratta dell'1,3% del totale dei minori presenti in Ucraina. Questo è potenzialmente pericoloso sul piano della scomparsa ed è un fenomeno che deve essere tracciato e controllato soprattutto nei confini limitrofi all'Ucraina. È un'azione che va fatta immediatamente. In caso di scomparsa di minore la denuncia tempestiva è fondamentale anche e soprattutto per rintracciarlo"

Cosa succede quando minori soli arrivano in Italia?

"Nel momento in cui una crisi umanitaria come quella a cui stiamo assistendo provoca la presenza di minori non accompagnati o separati dai propri genitori la priorità di un intervento di protezione è quella di ripristinare e ristabilire l'unità familiare, quando possibile. Qualora ciò non fosse momentaneamente possibile, l'utilizzo di un affidamento temporaneo è auspicabile rispetto all'ipotesi dell'adozione. In situazione di guerra diventa infatti difficile gestire in maniera funzionale una procedura di adozione. Nel momento in cui i minori arrivano in Italia, e noi come Save the Children siamo presenti già dai primi giorni del conflitto presso due valichi di confine con la Slovenia e con l'Austria con team specializzati su protezione dei minori e mediatori ucraini, garantiamo una prima assistenza. Da quello che stiamo rilevando sul posto la presenza di minori soli senza adulti di riferimento è limitata. Questo però non deve farci abbassare la guardia, è fondamentale verificare i legami parentali dalle persone che accompagnano i bambini perché la priorità è la tutela del bimbo".

Si sente di fare un appello alle autorità per risolvere questo problema?

"Noi abbiamo concluso la scorsa settimana una quattro giorni di eventi a Roma con la partecipazione di esponenti del mondo politico e accademico, abbiamo chiesto alle autorità italiane ed europee di incrementare gli sforzi per mettere in protezione i minori, in particolare quelli che fuggono dalla guerra, e di fare tutto ciò che è in loro potere per garantire immediata identificazione e tracciamento dei minori soli o separati ma anche e soprattutto mettere a disposizione risorse per garantire un ricongiungimento familiare dove possibile e garantire accoglienza degna. Mi piace ricordarlo anche rispetto al fenomeno migratorio che riguarda più in generale i profughi. L'Italia lavora da tempo in tutte le aree di sbarco e transito di minori migranti. È fondamentale garantire sicurezza e identificazione di chi è solo. Anche perché in questa situazione non garantire una pronta accoglienza e la possibilità di usufruire dei propri diritti favorisce la scomparsa. Allontanarsi dal sistema significa per il minore diventare invisibile e quindi particolarmente esposto a rischi di abuso, tratta e sfruttamento. Questo è il motivo per cui deve essere centrale nell'agenda politica italiana ed europea lavorare affinché il sistema identifichi e metta in protezione minori vulnerabili come quelli non accompagnati".

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