Anna Maria, vittima di stupro di gruppo: “Avevo paura ma l’incubo è finito con la denuncia”
"Ho subito la prima violenza nel 1999, avevo solo 13 anni, subito dopo sono andata dal parroco, ho raccontato tutto ma mi sono trovata davanti un muro di omertà. Le violenze così sono proseguite fino al 2002 quando finalmente ho deciso di denunciare. Solo lì l'incubo è finito", è la terribile storia che Anna Maria Scarfo, vittima di violenza sessuale di gruppo in Calabria, ha deciso di raccontare pubblicamente in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne per dare coraggio alle altre vittime e invitarle a denunciare quanto subito. "Ero una bambina e avevo paura di non farcela", ha confessato la donna, che ora a 31 anni, ha deciso di combattere per tutte e donne e ragazze vittime di violenza.
"Ho voluto proteggere mia sorella: un giorno il capo branco mi disse ‘adesso vogliamo tua sorella' e io risposi ‘lei no. Potete anche uccidermi ma lei mai'. Lì ho avuto la forza di andare dai carabinieri e denunciare tutti gli abusi e le violenze", ha ricordato Anna Maria ai microfoni della trasmissione radiofonica Radio anch'io, in onda su Rai Radio 1. Una decisione per nulla facile visto che per lei subito dopo sono iniziate minacce, ingiurie che le hanno fatto terra bruciata intorno, almeno nel suo territorio di origine, Taurianova in provincia di Reggio Calabria.
Dopo le denunce, infatti, sono iniziati per lei episodi di stalking da parte degli imputati e dei loro parenti tanto da costringerla ad andare via dalla sua terra che l'ha quasi ripudiata e a vivere sotto protezione. I processi si sono chiusi solo nel 2016 a distanza di 14 dalle denunce. "Oggi non ho paura. Tornassi indietro rifarei tutto. Oggi combatto ancora per le altre donne", ha concluso Anna Maria .
