833 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Alice Gruppioni, uccisa in USA mentre era in viaggio di nozze. Los Angeles risarcirà la famiglia

La donna venne investita e uccisa nel 2013 dall’automobile guidata da Nathan Campbell, spacciatore statunitense condannato dal tribunale di Los Angeles a 42 anni. La città verserà alla famiglia Gruppioni un risarcimento di 12 milioni di dollari.
A cura di Davide Falcioni
833 CONDIVISIONI
Immagine

La città di Los Angeles risarcirà la famiglia di Alice Gruppioni con 12 milioni di dollari. La cifra è nella transazione che chiude l'azione civile  avviata dopo la morte dell'imprenditrice bolognese di 32 anni, uccisa mentre era in viaggio di nozze sulla celeberrima passeggiata lungomare di Venice Beach da un'automobile che piombò sulla folla il 3 agosto 2013. Al volante c'era Nathan Campbell, pusher statunitense già noto alla polizia e condannato dal tribunale di Los Angeles a 42 anni.

Il risarcimento totale deciso dalla municipalità della città californiana è stato fissato in 14 milioni di dollari, di cui 12 al padre di Alice, Valerio Gruppioni, imprenditore e ex presidente del Bologna Calcio. Secondo l'uomo il Comune della città californiana è colpevole di non aver messo “in sicurezza il luogo del delitto. Sicurezza minima che un’amministrazione deve garantire per i suoi cittadini e per le tante persone che vanno negli Stati Uniti”. Altri due milioni di dollari sono divisi tra tre delle 16 persone che rimasero ferite sul lungomare. Parallelamente al processo penale, la famiglia Gruppioni è andata avanti con la causa contro le istituzioni che non avrebbero
garantito sufficiente sicurezza e protezione al famoso boardwalk di Venice, troppo vulnerabile e privo di protezioni per i pedoni, malgrado non siano mancati gravi incidenti anche in passato.

In onore e ricordo di Alice Gruppioni, inoltre, verrà posta una targa sul lungomare di Venice Beach: "E' una cosa importante che venga ricordata anche lì, sull'ultima terra che ha toccato. E' una piccolissima soddisfazione, ma comunque è importante", ha commentato Katia Gruppioni, la zia della ragazza uccisa. "È importante che sia stata dichiarata molto chiaramente la responsabilità”, ha continuato Gruppioni. Dopo l’omicidio, per cui è stato condannato a 42 anni Nathan Campbell che investì un gruppo di persone in auto, sono state prese misure di sicurezza a protezione della famosa passeggiata. “Ora una cosa del genere non succederà più".

833 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views