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Alghero, proteste per lo scarico in spiaggia: “Non è solo posidonia, ci sono rifiuti”

Ad Alghero, la decisione di ricollocare la posidonia sul litorale ha scatenato le proteste di cittadini e operatori balneari. La pianta marina viene prelevata ad aprile e riportata a novembre per salvaguardare la spiaggia dalle erosioni delle mareggiate. Ma, come ha documentato un video diventato virale, sul rinomato lido turistico, oltre alla posidonia, ci sono finiti anche rifiuti di ogni tipo.
A cura di Mirko Bellis
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Un camion scarica posidonia e rifiuti sul litorale di Alghero (Giovanni Monti)
Un camion scarica posidonia e rifiuti sul litorale di Alghero (Giovanni Monti)

Spiagge bianchissime, acqua cristallina e un mare turchese accolgono ogni estate i turisti che visitano Alghero, in Sardegna. In questi giorni, però, la località è al centro delle proteste di cittadini e operatori balneari, insorti contro la decisione di ricollocare sul litorale la posidonia, una preziosa pianta marina utile a salvaguardare la spiaggia dalle erosioni provate dalle mareggiate invernali. In un video diventato virale, Giovanni Monti, un operatore balneare algherese, ha filmato l’arrivo in un tratto di spiaggia dei camion carichi di posidonia. I mezzi, accompagnati da uno spiegamento di forze dell’ordine, hanno scaricato la pianta e con essa anche alcuni rifiuti.

Ad Alghero, da più di 10 anni, la posidonia viene stoccata al lido di San Giovanni. In questo tratto di spiaggia, i cumuli della pianta acquatica arrivano fino a quasi due metri d’altezza e si estendono per centinaia di metri. Nel centro di stoccaggio, però, assieme alla posidonia viene accumulato anche tutto ciò che in estate viene rimosso dall'arenile: mozziconi di sigaretta, lattine, oggetti di plastica e altri rifiuti. A fine novembre, i titolari degli stabilimenti, quelli delle attività ricettive, esponenti politici di opposizione accompagnati da numerosi cittadini, hanno bloccato il camion che andava e veniva dal sito di stoccaggio. “Ogni inverno il mare deposita la posidonia naturalmente, questa operazione che in primavera ci costringerà a sostenere un costo esorbitante per rimuoverla di nuovo non ha senso", dicono gli imprenditori. Al di là dei costi e dei dubbi sulla sensatezza di rimuovere e riposizionare ogni anno tonnellate di materiale spiaggiato, c'è appunto un problema ambientale. “Queste alghe sono veleno – è la protesta dei cittadini – contengono microplastiche e non possono essere ridistribuite sul litorale di Alghero”.

Cos'è la posidonia

La posidonia oceanica, è una pianta acquatica molto diffusa nel Mar Mediterraneo. Oltre a essere fondamentale per la vita del mare, può essere anche una risorsa per l'agricoltura. La posidonia, inoltre, viene anche impiegata nella bioedilizia, come isolante nella costruzione dei tetti e infine, dopo un processo di trattamento, anche per la produzione di biogas. Ma è nell'ecosistema costiero che la posidonia riveste un ruolo fondamentale per diversi motivi: le foglie morte proteggono il litorale dall'erosione provocata dalla mareggiate invernali. Ecco perché vengono ritirate dalle spiagge ad aprile e riposizionate in novembre.

La protesta cittadina e le promesse del sindaco di Alghero

I cittadini di Alghero si sono mobilitati ed è partita una raccolta firme per fermare lo scarico di posidonia sul litorale e garantire così spiagge pulite tutto l’anno. E sulla questione  è intervenuto anche il sindaco di Alghero, Mario Bruno. Il primo cittadino ha assicurato che sono già pronti gli interventi per la bonifica del sito di stoccaggio di San Giovanni e che nel frattempo è stato interrotto il riposizionamento di posidonia dove le mareggiate hanno già soddisfatto pienamente il principio di tutela ambientale e di contrasto all'erosione. Inoltre – fanno sapere dal comune – saranno avviate tutte le verifiche da parte dell’Arpa sulla qualità della posidonia accumulata.

Per assicurare gli impegni sono stati stanziati 400.000 euro, la metà provenienti dalle casse comunali e l’altra metà stanziata dalla finanziaria della Regione Sardegna. “Si procederà così alla progressiva e definitiva chiusura del sito, ritenuto eccessivamente impattante, liberando ampi spazi alla libera fruizione urbana”, è la promessa del sindaco. La giunta di centro-sinistra che amministra Alghero ha anche ottenuto il nulla osta da parte delle regione per evitare l’obbligo di redistribuzione della posidonia accumulata ad aprile. L’altro obiettivo è quello di poter considerare questa pianta acquatica un sottoprodotto e non più un rifiuto speciale. Questo consentirebbe non solo il suo utilizzo in campo agricolo ma anche in altri settori. “Se autorizzato – ha dichiarato il sindaco – si tratterrebbe infatti di una buona pratica, che permetterebbe di evitare gli enormi costi della discarica e valorizzerebbe un prodotto certamente riutilizzabile in campi diversi, come già dimostrato da numerosi studi”.

E c'è anche l'ultima questione da risolvere: il danno d'immagine. “I turisti trovano le spiagge in queste condizioni e scappano o avviano azioni legali – spiegano gli operatori balneari – il litorale è la principale ricchezza di Alghero e va tenuto come il salotto di casa”. “Non c’è alcun disastro. Stiamo attenti ai messaggi che possono compromettere la stagione turistica”, ribatte Gabriella Esposito, assessore al Turismo di Alghero. “Abbiamo questa emergenza – ha aggiunto Esposito – ma siamo qui per affrontarla con la consapevolezza di aver messo in campo risorse importanti e progetti per risolverla”. “L’oro bianco non può essere oggetto di questo tipo di strumentalizzazioni”, le fa eco il responsabile all'Ambiente, Raniero Selva. Per sapere se gli impegni dell’amministrazione comunale saranno mantenuti c’è già una scadenza. Entro il mese di dicembre, sarà pubblicata la manifestazione d’interesse rivolta a tutte le categorie (non soltanto agli agricoltori) al fine di poter riutilizzare la posidonia come sottoprodotto. E prima di aprile tutti gli interventi di bonifica e pulizia spiagge dovranno essere effettuati.

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