Referendum 2025

Referendum, Schlein davanti alla Rai: “Basta silenzio di Telemeloni, i cittadini vanno informati”

‘No TeleMeloni’, si legge nello striscione esposto dal presidio del Pd davanti alla sede Rai di via Teulada, per protestare contro l’assenza di informazione sui referendum dell’8 e 9 giugno. “Siamo qui per accendere un faro. Votare è dovere civico, i cittadini vanno informati”, ha dichiarato la segretaria Elly Schlein. La protesta delle opposizioni prosegue con la “Maratona contro l’astensionismo. Il voto è libertà!”, promossa dalla Cgil.
A cura di Giulia Casula
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AGGIORNAMENTO:

Elly Schlein ha partecipato al presidio Rai a Roma in via Teulada, dove si è tenuta la mobilitazione ‘Spegniamo TeleMeloni, accendiamo la democrazia' indetta dal Partito democratico davanti alle sedi regionali della Rai per protestare contro l'assenza di copertura da parte del servizio pubblico sui referendum che si svolgeranno l’8 e 9 giugno prossimi. 

Con uno striscione con su scritto ‘No TeleMeloni', diversi parlamentari dem, tra cui il capogruppo in commissione di Vigilanza Stefano Graziano, Andrea Casu e Michela Di Biase, hanno manifestato di fronte alla sede Rai, ma appuntamenti simili sono previsti in varie città d'Italia, da Venezia a Firenze, fino a Palermo.

"Siamo davanti alla Rai come nelle altre regioni d'Italia per dire che votare è importate, è anche un dovere civico e i cittadini e le cittadine meritano informazione. La Rai non deve dire come votare ma deve informare su come si vota quando si vota e dove si vota. Siamo qui per accendere un faro su questo referendum e accendere un faro sulla mancanza di informazione del servizio pubblico", ha affermato la segretaria, parlando con i giornalisti dopo esser arrivata al presidio.

"Bisogna fare la riforma" del servizio pubblico recependo il Media Freedom act, "che renda indipendente la Rai", ha proseguito. "Dall'8 agosto – ha aggiunto – saremo in mora e rischiamo una procedura di infrazione. Siamo già in ritardo: facciamo un appello perché si faccia questa fondamentale riforma altrimenti rischiamo di far pagare i cittadini".

"Siamo qui per dare un segnale – ha sottolineato anche il capogruppo in Vigilanza Stefano Graziano – quanto sta accadendo sul Referendum è una vergogna e in più la Vigilanza è bloccata: oltre al bavaglio sul Referendum c'è anche questo, sono cose di una gravità inaudita". La segretaria dem ha inoltre ricordato la sua partecipazione questa sera, insieme ad altre forze politiche, sociali e sindacali, alla mobilitazione promossa dalla Cgil contro l'astensionismo. L'iniziativa lanciata i giorni scorsi in risposta agli inviti di governo e maggioranza a non andare alle urne i prossimi 8 e 9 giugno nel tentativo di affossare il quorum, è prevista nei giardini di Piazza Vittorio, a Roma, a partire dalle 17.

Con la "Maratona contro l'astensionismo. Il voto è libertà!" il segretario della Cgil Maurizio Landini punta a informare e favorire la partecipazione popolare ai referendum su lavoro e cittadinanza. Nei giorni scorsi diverse realtà associative, forze politiche, ustituzioni, società civile e mondo della cultura e dello spettacolo hanno aderito all'appello lanciato dal sindacato a difesa del diritto di voto e contro il silenzio del governo sul referendum. Questo pomeriggio, erano presenti diversi leader ed esponenti politici delle opposizioni, che hanno preso la parola dal palco allestito per l'occasione. Tra loro, come detto, Elly Schlein ma anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi-Sinistra, il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte e il segretario di + Europa, Riccardo Magi, presidente del Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza.

Conte: "Quorum al referendum dipende dai cittadini"

"Il quorum dipende dai cittadini. Se hanno interesse ad avere più tutele nel mondo del lavoro devono venire a votare, se invece hanno interesse a favorire i soliti poteri forti, i soliti padroni, non votino, lasciando comandare sempre gli altri", ha spiegato Giuseppe Conte, che ha preso parte alla "Maratona contro l'astensionismo. Il voto è libertà!

Il leader del M5S ha poi aggiunto "È stato un weekend disastroso per la nostra politica internazionale. Giorgia Meloni è stata smentita dai leader europei sull'invio delle truppe. Poi ne ha approfittato della presenza di Vance e Von Der Leyen per una foto opportunity a Chigi. È stata smentita anche da Ursula Von Der Leyen. Oggi in Consiglio dei ministri, che finalmente doveva dedicarsi ai problemi degli italiani, delle famiglie e delle imprese in difficoltà, si sono messi a litigare per dei posti, delle poltrone, e intanto l'80% degli italiani ha rinunciato a curarsi nel pubblico almeno una volta per liste d'attesa lunghissime. Questa è la realtà del paese: sono incapaci".

Fratoianni: "Invito all'astensione dimostra fragilità dei loro argomenti"

Secondo l'onorevole Nicola Fratoianni, l'invito all'astensione è "un modo un po' codardo" di contrastare i referendum. "Ma del resto io li capisco – ha aggiunto dalla maratona organizzata dalla Cgil – perché hanno ben chiaro che se spiegano le ragioni della loro codardia, l'invito all'astensione, i cittadini si arrabbiano ancora di più perché loro capiscono che questi referendum parlano dei loro diritti, della loro condizione materiale".

Per Fratoianni "l'invito all'astensione, è il segno della fragilità dei loro argomenti. A loro vanno bene queste norme. Va bene la precarità, va bene la catena infinita degli appalti". Una catena che "hanno fatto loro: Matteo Salvini ha demolito il codice appalti, allungando all'infinito la catena dell'appalto e del subappalto. Sono le loro scelte. E sono anche le scelte di governi di altro segno che precedentemente hanno contribuito a impoverire il lavoro".

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