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Vasco Rossi celebra la Resistenza: “Avevo detto che l’ignoranza stava arrivando e oggi è al potere”

A poche settimane dalla partenza del suo tour, Vasco Rossi parla in un’intervista a La Stampa della situazione attuale, dal punto di vista culturale e politico. Lo fa legandosi a molti eventi della sua vita, tra cui la vicenda del padre Carlino, protagonista della resistenza: “Mi chiamo Vasco perché era il nome di un amico che gli salvò la vita”.
A cura di Andrea Parrella
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Vasco Rossi, 2024
Vasco Rossi, 2024

"Un'epoca di cambiamenti e turbamenti", quella nella quella ci troviamo secondo Vasco Rossi, che in un'intervista a La Stampa racconta il suo momento di spaesamento: "Siamo in un tempo di di guerre e valori rovesciati, di capi di Stato impazziti e di dittatori sanguinari confermati. Mi sento come tutti, stranito. Viviamo davvero un periodo molto buio" dice il Blasco, a pochi giorni dal 25 aprile, una festa che lui sente parecchio ma che, a quanto pare, sembra una ricorrenza messa in crisi proprio dallo shock culturale e valoriale che stiamo vivendo.

Vasco Rossi e il papà Carlino nei lager nazisti

Vasco Rossi si è raccontato a fondo in questa intervista, contestando apertamente la tendenza a ignorare il valore di certe ricorrenze, oggi più che mai dal potere stesso: "La resistenza ai soprusi è sacrosanta. L’avevo detto che stava arrivando una valanga di ignoranza, e ora quella ignoranza è al potere. Ma io sono felice di portare gioia e amore con i miei concerti. Perché anche nelle mie provocazioni c’è amore: servono a risvegliare le coscienze", spiega il rocker di Zocca.

Vasco Rossi ricorda anche suo padre Carlino, che rifiutò di combattere con i nazisti e venne deportato in un campo di lavori forzati a Dortmund durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo fa tornando su questa vicenda che lo fa sentire ancora più legato alla ricorrenza del 25 aprile "Ha preferito il lager piuttosto che arrendersi al nazifascismo e combattere con i tedeschi contro gli italiani. Era in un campo di lavori forzati e senza mangiare molto, per cui ne morivano la metà, di fatica o di botte. Aveva fatto amicizia con un compagno di sventura che gli aveva salvato la vita quando cadde in una buca durante un attacco: si chiamava Vasco. Aveva scritto un diario, con alcuni episodi, e mia madre l'aveva poi ricopiato".

Il nuovo tour dal 31 maggio

Mancano 40 giorni al debutto del suo tour e i fan sono in delirio, a caccia di indiscrezioni sulla scaletta. Il 31 maggio e il 1 giugno partirà da Torino la nuova avventura live del rocker emiliano. Ma Vasco è già in Puglia per le prove e rifiniture che culmineranno in due anteprime a Bibione a fine maggio, prima della grande partenza. "Quest’anno – spiega il Blasco – il filo rosso della scaletta è la vita. Vita celebrata, complicata, ostinata, leggera, vita fiera. Non dico più ‘voglio una vita spericolata', dico ‘sono una vita spericolata'". 

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