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Morì dopo piatto spaghetti, per la nipote di Mario Basso giudizio immediato: “Uccisa per l’eredità”

Il pm di Catania ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Paola Pepe, accusata di aver ucciso la prozia Maria Basso per ottenerne l’eredità pari a un milione di euro. Il processo comincerà l’8 luglio.
A cura di Ida Artiaco
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Giudizio immediato per Paola Pepe, la 58enne accusata di omicidio aggravato dallo scopo di conseguire l’eredità pari a circa un milione di euro circa della prozia vicentina Maria Basso, 80 anni di Asiago, morta in Sicilia il 16 dicembre 2022. È quanto ha chiesto e ottenuto il pubblico ministero di Catania, Michela Maresca.

Pepe si trova al momento ai domiciliari con il braccialetto elettronico nella sua casa di Sant’Agata Li Battiati vicino a Catania. Il processo comincerà l'8 luglio, a due anni da morte di Maria Basso. Dovrà rispondere di circonvenzione di incapace e omicidio aggravato della prozia.

Secondo l'accusa, l'80enne sarebbe stata uccisa da una polmonite ab ingestis, provocata da un piatto di spaghetti e da un dolce, offerto cinque giorni prima del decesso dalla figlia della cugina, Paola Pepe per l'appunto, nella casa di quest'ultima. L'anziana pare soffrisse di disfagia e, quindi, non poteva mangiare cibi solidi perché impossibilitata a deglutire. In altre parole, il cibo solido le invase i polmoni rendendole impossibile respirare.

A insospettire gli inquirenti all'epoca fu l'improvviso interesse della Pepe nei confronti della cugina della madre. Pepe si era recata ad Asiago per prelevare la zia, il primo dicembre, con la scusa di andare a mangiare un gelato, per poi portarla con sé in Sicilia e trasferirla in una struttura per anziani di Aci Castello, vicino la sua abitazione. Per altro, non aveva avvisato nessuno dei familiari i quali all'inizio avevano denunciato addirittura la scomparsa dell’anziana ai carabinieri di Bassano del Grappa, ipotizzando il reato di circonvenzione d’incapace. Il 9 dicembre l'80enne cambiò il testamento nominando la pronipote erede universale di tutti i suoi beni, annullando le precedenti volontà.

Poi l'11 dicembre del 2022 Pepe invitò l'80enne a cena, offrendole gli spaghetti e un dolce. Il tempo di riportarla nella casa di cura siciliana che l’anziana si era sentita subito molto male e il medico della struttura aveva chiamato il 118. Maria Basso era morta cinque giorni dopo in ospedale. Gli avvocati della donna continuano a ribadire la sua innocenza. Si dovrà aspettare ancora qualche mese prima che la parola passi ai giudici della Corte d’Assise.

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