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“Tutti i Paesi riconoscano i diritti ai figli delle coppie gay”: dall’Ue l’accusa al governo Meloni

Il commissario europeo della Giustizia, Didier Reynders, ha inviato una lettera in risposta a un’interrogazione del M5s in cui ribadisce che tutti devono riconoscere ai minori con genitori dello stesso sesso lo status giuridico di figli e i conseguenti diritti. “Ora basta polemiche inutili e dannose, riconosciamo i diritti di tutti”, ha detto al capogruppo M5s al Parlamento europeo, Tiziana Beghin.
A cura di Annalisa Girardi
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I Paesi dell'Unione europea devono riconoscere ai minori con genitori dello stesso sesso lo status giuridico di figli, in modo da garantire loro una serie di diritti in tutta l'Unione europea. A ribadirlo è il commissario europeo della Giustizia, Didier Reynders, in una lettera di risposta a un'interrogazione del Movimento Cinque Stelle in cui sottolinea che questi "devono rispettare i diritti fondamentali sanciti dalla Carta, compreso il diritto alla non discriminazione, esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Ue".

Pur riconoscendo che i singoli Paesi "sono competenti per l'adozione di misure di diritto di famiglia sostanziale, comprese quelle riguardanti il genere e il contenuto dei documenti", i termini che si utilizzano in uno Stato per riferirsi a ciascun genitore "non possono essere invocati da un altro Stato membro per rifiutare il rilascio di un passaporto o di una carta d'identità a un minore i cui genitori siano dello stesso sesso". L'Unione europea infatti, ricorda Reynders, "può adottare misure di cooperazione giudiziaria in materia di diritto di famiglia con implicazioni transnazionali".

Quindi il commissario ha concluso: "In linea con la strategia per l'uguaglianza delle persone LGBTIQ 2020-2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all'attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea. Ciò comprende anche l'obbligo per gli Stati membri di riconoscere la filiazione di un minore con genitori dello stesso sesso ai fini dell'esercizio dei diritti conferiti dall'Ue".

Per la capo delegazione del Movimento Cinque Stelle al Parlamento europeo, Tiziana Beghin, la lettera di Reynders "pone fine alle inutili e dannose polemiche di questi giorni sul caso del riconoscimento e dei diritti dei figli di coppie omogenitoriali". Le parole che arrivano dalla Commissione, infatti, sono "chiare e inequivocabili" e "non possono che andare nella direzione indicata dal Movimento 5 Stelle, cioè nel rispetto dei diritti civili e del riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali". Infine, Beghin ha concluso: "Lo spettacolo indecoroso a cui stiamo assistendo, ad opera di questo governo, merita di terminare e questa precisazione della Commissione europea ne è la giusta e sacrosanta parola finale".

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