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Terremoto in Turchia e Siria

Non c’è pace per i terremotati turchi: le tende in cui vivono travolte da un’alluvione, 15 morti

È di almeno 15 morti il bilancio di un’alluvione che si è abbattuta a Sanliurfa ed Adiyaman, due province già duramente colpite dal sisma del mese scorso.
A cura di Davide Falcioni
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Non c'è pace per la Turchia. Dopo il catastrofico terremoto del 6 febbraio che ha causato almeno 52mila vittime – e più di seimila in Siria – quindici persone hanno perso la vita a causa di forti inondazioni a Sanliurfa ed Adiyaman, due province già duramente colpite dal sisma del mese scorso.

Due morti sono stati registrati nella città di Tut, e le vittime sono proprio terremotati, morti dopo che l'acqua ha invaso i container in cui erano stati costretti a vivere in seguito alle violente scosse che hanno lasciato una lunga scia di morte e distruzione. Una delle vittime è un bambino di un anno e mezzo. Altri 13 morti a Sanliurfa, provincia colpita dal sisma e che ora ospita grandi tendopoli.

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Il governatore di Sanliurfa, Salih Ayhan, ha riferito che "ci sono cittadini in attesa di essere soccorsi. La situazione è sotto controllo. C'è il sostegno delle province vicine, anche se permane la preoccupazione per il possibile aumento del numero delle vittime". Il ministro dell'Interno turco, Suleyman Soylu, ha chiesto alla popolazione di non avvicinarsi ai letti dei fiumi nelle zone colpite da forti piogge per il rischio di inondazioni, raccomandando inoltre di non cercare riparo nei seminterrati degli edifici: proprio a Sanliurfa, infatti, sono stati trovati i corpi senza vita di 5 persone nello scantinato di un condominio invaso da acqua e fango: si trattava, secondo i vigili del fuoco, di siriani molto probabilmente fuggiti alla guerra o al terremoto, ma deceduti a causa dell'alluvione.

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Anqua e fango hanno trascinato via anche i luoghi nei quali avevano trovato riparo le vittime dei terremoti del mese scorso. A Diyarbakır, 450 sfollati che vivevano in una tendopoli sono stati costretti a fuggire nuovamente, così come centinaia di persone che abitavano nei container, strutture più pesanti e solide che tuttavia sono state inghiottite dall'acqua insieme a innumerevoli automobili e camion.

In questo quadro la situazione è ancora allarmante. Le autorità turche hanno infatti diramato una nuova allerta meteo arancione per il rischio di forti piogge a Şanliurfa, Adıyaman, Malatya, Diyarbakır, Elazığ e Mardin.

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