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Volontari fermati per aver dato da mangiare ai migranti, il sindaco: “Ordinanza necessaria”

Raggiunto da Fanpage.it, il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, ha spiegato per quale motivo ha deciso di emanare l’ordinanza che vieta ai volontari non autorizzati di distribuire cibo ai migranti: “Io so che cosa danno da mangiare la Caritas e la Croce Rossa ai migranti, mentre non so che tipo di cibo distribuiscano i volontari non autorizzati, né se questi prodotti sono controllati. Esistono poi delle normative da rispettare, non possiamo far finta che non esistano, e quindi a un certo punto diventa necessario prendere dei provvedimenti”.
A cura di Charlotte Matteini
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Lunedì 20 marzo, nell'ambito di un controllo della Polizia di Stato a Ventimiglia, un gruppo di volontari di un'organizzazione umanitaria operante sul territorio è stato fermato dagli agenti durante la distribuzione di cibo a un gruppo di migranti. Per aver violato un'ordinanza comunale emanata dal primo cittadino di Ventimiglia, i tre volontari sono stati sottoposti a fermo, condotti in questura per l'identificazione e in seguito rilasciati con un verbale per aver “somministrato senza autorizzazione cibo ai migranti”. La vicenda è stata aspramente criticata dall'eurodeputata Elly Schlein, che l'ha definita "una vergogna assoluta".

Raggiunto da Fanpage.it, il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, ha spiegato di non essere a conoscenza delle motivazioni che hanno portato gli agenti a procedere al fermo e a portare in caserma i tre volontari per l'identificazione, procedura non prevista dall'ordinanza comunale, e ha sottolineato che l'ordinanza che prevede una sanzione amministrativa per la somministrazione di cibo senza autorizzazione è nata a tutela dei migranti ospitati nel comune ligure ed è stata emanata due anni fa, nell'estate del 2015: "Abbiamo emanato quest'ordinanza proprio per riuscire a dare un'assistenza, è un'ordinanza che ha una ratio igienico-sanitaria. A Ventimiglia sono da tempo attivi due centri, gestiti dalla Croce Rossa e dalla Caritas, che si occupano di aiutare i migranti ospiti nel territorio di Ventimiglia. Il problema è che io so che cosa danno da mangiare la Caritas e la Croce Rossa ai migranti, mentre non so che tipo di cibo distribuiscano i volontari non autorizzati, né se questi prodotti sono controllati. Esistono poi delle normative da rispettare, non possiamo far finta che non esistano, e quindi a un certo punto diventa necessario prendere dei provvedimenti" spiega Ioculano.

Facendo un esempio, il sindaco di Ventimiglia spiega che nel caso qualcuno dovesse fornire ai migranti del cibo pericoloso o infetto, la responsabilità igienico sanitaria del territorio sarebbe in capo al sindaco. "Se succede qualcosa, il responsabile sono io. Se scoppia un caso di legionella, la responsabilità igienico-sanitaria è mia e devo prendere dei provvedimenti. Ed è un problema di cui devo tenere conto. Ci sono stati dei momenti in cui, per esigenze particolari, si è chiuso un occhio, ma quest'ordinanza si è resa necessaria proprio nel tentativo di evitare l'insorgenza di eventuali problemi igienico-sanitari". Proseguendo, il sindaco si dice stupito dal fatto che la notizia sia uscita fuori solo ora, dato che l'ordinanza in realtà esiste già da due anni, e dal fatto che sia stata interpretata come un provvedimento anti-degrado o razzista, mentre invece è nata per tutelare i migranti, per evitare di esporli a potenziali pericoli. "Anche qualche settimana fa sono stato accusato di aver chiuso le fontane e tolto l'acqua ai migranti, ma anche in quel caso, in seguito a un controllo delle acque dell'impianto delle ferrovie, è stata riscontrata la presenza del batterio della legionella. Arrivata la comunicazione in Comune, noi non abbiamo fatto altro che attivare le procedure ordinarie richieste dall'Asl per arrivare alla sanificazione e alla riapertura dei bagni e la situazione era circoscritta alla sola stazione e non a tutti gli impianti del comune. Questo per dire che ci sono provvedimenti che vengono emanati per garantire e tutelare la salute pubblica e non per ragioni discriminatorie", conclude il sindaco Ioculano.

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