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“Veronica Panarello può uccidere ancora”, negati i domiciliari alla mamma di Lorys Stival

Permane, secondo il Gip, il pericolo concreto che Veronica Panarello possa commettere gravi delitti “con uso di mezzi di violenza personale” e della stessa specie di quello commesso. La mamma di Lorys è stata condannata a 30 anni per aver ucciso il figlioletto Lorys.
A cura di Susanna Picone
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Veronica Panarello, la mamma del piccolo Andrea Lorys Stival ucciso il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina (Ragusa), potrebbe ancora fare del male. Per questo il Gip del Tribunale di Ragusa Andrea Reale ha respinto la richiesta di concessione degli arresti domiciliari, formulata il 15 febbraio dall'avvocato Francesco Villardita, legale della Panarello. Due giorni dopo è arrivato anche il parere negativo del pm Marco Rota. Permane, secondo il Gip, il pericolo concreto che la Panarello possa commettere gravi delitti “con uso di mezzi di violenza personale” e della stessa specie di quello commesso, oltre al fatto che la donna potrebbe fuggire. Il giudice nel motivare il suo no ai domiciliari a Veronica Panarello, che oltre a Lorys è madre di un altro bambino, ha ribadito il “convincimento in ordine alla estrema pericolosità criminale dell'imputata desumibile dalla sua lucida determinazione omicidiaria dei figlio di otto anni, dalle modalità di consumazione dei reati, dalla cinica condotta successiva alle azioni illecite, dalla sue pervicace, reiterata negazione di qualsiasi addebito pur davanti all'evidenza di elementi probatori di particolare significatività dalla malvagia, calunniosa chiamata in correità del suocero Andrea Stival, dalla dissimulazione dello stato di incapacità di intendere e volere e dall'accertamento, al contrario, della piena imputabilità della donna, dalla pluralità di versioni sui fatti – contraddittorie e false – rese dalla predetta durante il procedimento e ribadite fino a pochi giorni prima della sentenza”.

Le motivazioni che hanno portato alla condanna di Veronica Panarello

Attualmente Veronica Panarello sta scontando in carcere trenta anni perché accusata di aver ucciso il figlio Lorys. Qualche giorno fa sono state rese note le motivazioni della condanna. “Si tratta di uno dei più gravi figlicidi di questi ultimi anni commesso con spietata furia omicidiaria e con una determinazione ed un disprezzo davvero glaciali”, è quanto si legge nelle 194 pagine scritte dai giudici. Nel corso delle indagini, i genitori dei compagni di scuola della vittima hanno anche riferito che il rapporto tra madre e figlio non era idilliaco: “Ultimamente mio figlio mi ha riferito che Lorys gli ha confidato che non stava molto volentieri con la mamma e che non vedeva l'ora che tornasse il papà perché la mamma lo picchiava”, si legge ad esempio nelle motivazioni. E ancora: “Raccontava ai compagnetti che litigava spesso con la mamma e che gli mancava il papà”.

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