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Veneto, scoperti due focolai di influenza aviaria: piano di protezione in arrivo dalla Regione

Due focolai ad alta patogenicità, del sierotipo H5, sono stati scoperti nei Comuni di Cologna Veneta e Angiari, dopo il caso di Ronco all’Adige. In totale, sono stati abbattuti quasi 35mila volatili. Tutti gli allevamenti sono stati posti sotto sequestro.
A cura di Ida Artiaco
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In Veneto scatta l'allarme per l'influenza aviaria. Due focolai ad alta patogenicità, del sierotipo H5, sono stati scoperti nei Comuni di Cologna Veneta e Angiari, dopo che nei giorni scorsi ne era stato segnalato uno a Ronco all'Adige. Solo qui, il sindaco, Moreno Boninsegna, aveva ordinato l'abbattimento di circa 13mila tacchini. Le strutture nel quale è stato registrato il contagio sono state poste sotto sequestro, e dopo la soppressione dei capi negli allevamenti individuati, in totale si parla di quasi trentacinquemila esemplari, dovranno aspettare almeno 30 giorni prima di potersi ripopolare con altri volatili.

Il che ha costretto il governatore Luca Zaia a firmare due diverse ordinanze con le quali vengono introdotte misure di restrizione nelle zone coinvolte. In tutti i casi sono istituite "una zona di protezione, con disposizioni molto rigide, e una zona di sorveglianza per monitorare e contrastare la diffusione del virus", così come specificato in una nota pubblicata sul sito internet della Regione. Si tratta, in realtà, di una emergenza comune a vari territori italiani. Solo qualche ora prima che si diffondesse la notizia dei focolai in Veneto, è stato reso noto che è stato scoperto il primo focolaio del genere nel Lodigiano, in Lombardia, dove sono stati abbattuti oltre 24mila tra fagiani e pernici. È il 31esimo caso nazionale dall'inizio dell'anno.

L'influenza aviaria, diffusasi in Europa a partire dalla fine del 2016, è una malattia infettiva molto contagiosa. Tuttavia, si ricorda che il ceppo riscontrato negli allevamenti considerati, cioe l'H5, non è pericoloso per l'uomo, ma estremamente dannoso per gli allevamenti. Al momento, le zone più colpite restano in Italia quelle di Mantova e Verona.

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