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Vatileaks 2, monsignor Balda torna in cella: “Cercava di inquinare le prove”

Il prelato imputato nel processo per il cosiddetto scandalo Vatileaks2, avrebbe violato il divieto di comunicare con l’esterno imposto dai giudici per gli arresti domiciliari.
A cura di Antonio Palma
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Per ordine della magistratura vaticana che sta indagando sul cosiddetto scandalo Vatileaks2, monsignor Lucio Vallejo Balda è stato nuovamente rinchiuso in cella in Vaticano, nella caserma della Gendarmeria della Santa Sede. Lo comunica l'Ansa rivelando che la decisione dei magistrali d'Oltretevere sarebbe arrivata nei giorni scorsi dopo che il prelato, principale imputato nel processo sulla rivelazioni di documenti segreti, si sarebbe reso protagonista di tentativi di inquinamento delle prove. In particolare Lucio Vallejo Balda avrebbe violato il divieto di comunicare con l'esterno imposto dai giudici dopo la scarcerazione. Il prelato infatti dopo essere stato arrestato ed essere rimasto in cella per circa due mesi, aveva ottenuto gli arresti domiciliari nel Collegio dei Penitenzieri con l'obbligo di non avere contatti con l'esterno.

La notizia della nuova misura restrittiva per Balda è arrivata nello stesso giorno dell'udienza tecnica del processo Vatileaks2 per stabilire quali materiali emersi dalle perizie informatiche acquisire agli atti del procedimento giudiziario. Con l'udienza di oggi il processo, in cui sono imputati oltre a Balda e al suo assistente Luca Maio, la pr italo marocchina Francesca Immacolata Chaouqui e i due giornalisti Gianluigi Muzzi e Emiliano Fittipaldi, è ripreso dopo uno stop di tre mesi proprio a causa delle perizie dei tecnici. Durante l'udienza Immacolata Chaouqui tramite il suo legale ha chiesto di leggere una lettera a papa Francesco in cui chiede di essere svincolata dal “segreto pontificio” per poter esercitare in pieno il suo diritto alla difesa. La richiesta è stata respinta dalla corte che ha rimandato la lettura del documento all’udienza di lunedì.

Dopo l'udienza tecnica infatti lunedì si farà sul serio con il vero e proprio dibattimento in aula e le domande agli imputati e ai testimoni. "Tutto rinviato a lunedì quando cominceranno gli interrogatori", ha spiegato infatti dopo circa un'ora in Vaticano l'autore di "Via Crucis", Gianluigi Muzzi. "Lunedì alle 15,30 dovrebbe riprendere l'udienza e sarà dibattimentale, con la possibile partecipazione del pubblico" ha precisato anche il portavoce vaticano padre Lombardi.

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