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Vaticano, Papa Francesco ha abolito l’ergastolo. Pene più severe per i pedofili

Lo ha reso noto la Sala Stampa del Vaticano: nell’ambito della riforma del diritto penale in vigore nella Città del Vaticano, il Pontefice ha deciso di abolire la pena dell’ergastolo.
A cura di Susanna Picone
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Papa Francesco ha deciso di abolire la pena dell’ergastolo che era in vigore nello Stato Città del Vaticano. La notizia è stata resa nota dalla Sala Stampa della Santa Sede: il Pontefice argentino è intervenuto in questo modo nell’ambito della riforma del diritto penale in vigore nello Stato. Il Papa ha deciso di sostituire la pena dell’ergastolo con la reclusione da 30 a 35 anni. Il Papa ha varato una importante riforma della giustizia penale vaticana, che per molti aspetti fino ad oggi era ferma al Codice Zanardelli, adottato nel 1929 all'indomani dei Patti Lateranensi che istituirono la Città del Vaticano.

Corruzione e abusi sui minori – Nelle nuove leggi penali varate oggi da Papa Francesco – sottolinea il Vaticano – “il titolo dei delitti contro la pubblica amministrazione è stato rivisto, in relazione alla Convenzione delle Nazioni Unite del 2003 contro la corruzione”. Nelle norme penali varate da Bergoglio è compresa una ridefinizione della categoria dei delitti contro i minori tra i quali la vendita, la prostituzione, l'arruolamento e la violenza sessuale in loro danno, la pedopornografia, la detenzione di materiale pedopornografico, gli atti sessuali con minori.

Il “motu proprio” firmato oggi da Francesco renderà operative su tutto il territorio vaticano le nuove norme che si adeguano alle legislazioni  internazionali in materia di contrasto del riciclaggio di denaro e del terrorismo. Per quanto riguarda il giro di vite contro la corruzione, la Convenzione prevede sanzioni più severe a tutela della correttezza dei comportamenti pubblici. È stata varata anche una nuova legge in materia di sanzioni amministrative che, precisa il comunicato, “ha carattere di normativa generale, al servizio di discipline particolari che, nelle diverse materie, prevedranno sanzioni finalizzate a favorire l'efficacia e il rispetto di norme poste a tutela di interessi pubblici”.

Passo in avanti di Francesco riguardo la lotta contro gli abusi sessuali: sono sottoposti alle nuove norme non solo tutti gli officiali e dipendenti della Curia Romana ma anche i nunzi apostolici ed il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, nonché i dipendenti di organismi e istituzioni collegati alla Santa Sede indipendentemente dal fatto che si trovino sul territorio dello Stato della Città del Vaticano.

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