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Usa, uccide la figlia sparandole in piena faccia, poi chiama gli agenti: “Si è suicidata”

Ronald McMullen, 43 anni, americano, lo scorso 29 giugno ha chiamato allarmato la polizia: “Mi ha figlia si è sparata, venite subito”. Si è poi scoperto che ha mentito solo per non finire dietro le sbarre…
A cura di B. C.
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Un unico colpo di pistola esploso dal padre in faccia alla figlia di 22 anni. Un omicidio spacciato dall’uomo per suicidio. Ma poi la verità è venuta fuori ed ha portato all’arresto e all’accusa di omicidio di primo grado nei confronti di Ronald McMullen, 43 anni, di Norman, in Oklahoma. I fatti risalgono allo scorso 29 giugno, quando la polizia riceve una chiamata da un uomo in evidente stato di choc: “Mia figlia si è uccisa, si è sparata in faccia”. Quando i paramedici sono arrivati a casa dell’uomo, la figlia Kailee giaceva in un lago di sangue nell'ingresso di casa mentre sua madre, Karen Hooker McMullan, provava a rianimarla con un massaggio cardiaco. Nonostante i disperati tentativi dello staff sanitario, la 22enne muore poco dopo. “Ero in un’altra stanza. Ho sentito un colpo di pistola, poi l’ho trovata così…” spiega il McMullen agli agenti intervenuti sul posto.

Ma subito gli inquirenti si accorgono che qualcosa nel racconto dell’uomo non combacia con la realtà dei fatti. Il 43enne infatti aveva cercato di pulirsi il sangue dai vestiti con un asciugamano. Dopo che il suo tentativo è stato bloccato dagli agenti, che avevano bisogno di alcune fotografia di quelle macchie, l’uomo si era sporcato i vestiti e le scarpe con del fango in giardino. Dai rilievi è emerso, inoltre, che in cucina c'erano tracce di sangue che erano state pulite prima dell'arrivo della polizia. Quindi martedì 4 luglio gli inquirenti hanno convalidato l’arresto del padre di Kailee. Dalle indagini dei giorni successivi, è peraltro emerso che la ragazza aveva un rapporto difficile con il genitore. Sembra che la giovane in passato fosse stata molestata dal padre, e l'aveva picchiata a tal punto che la madre era dovuta intervenire con una pistola per bloccare il marito. Il 43enne avrebbe quindi mentito spudoratamente per evitare di finire in galera. Ma gli inquirenti lo hanno scoperto.

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