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Ufficiale: nessun taglio agli F35. Marcon (Sel): “Gli italiani sono stati imbrogliati”

Dal docu­mento pro­gram­ma­tico plu­rien­nale per la Difesa si evince che la spesa militare italiana non diminuirà, ma anzi dovrebbe aumenta per l’acquisto di nuovi armamenti. Delusione di Sel: “Era stato lo stesso premier Renzi a criticare gli F35 l’estate scorsa”. Pronta mozione di sfiducia nei confronti del ministro Pinotti.
A cura di Biagio Chiariello
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Quello sugli F35 "è un imbroglio al Paese". E’ un denuncia forte e chiara quella del deputato di Sinistra Ecologia e Libertà, Giulio Marcon, intervistato da Fanpage. Il suo partito ha annunciato  per dopo le elezioni Regionali, una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Il riferimento è alla pubblicazione del Documento programmatico pluriennale della Difesa (Dpp 2015-2017), di cui il fattoquotidiano.it ha ottenuto una copia in anteprima, e dal quale risulta che i discussi cacciabombardieri ci costeranno 13 miliardi di euro in tre anni, anche qualcosa in più rispetto alle cifre circolate inizialmente. Eppure nel set­tem­bre del 2014 la Camera aveva appro­vato una mozione (a prima firma Scanu del Pd) che impe­gnava il governo “a rie­sa­mi­nare l’intero pro­gramma F35 per chia­rirne cri­ti­cità e costi con l’obiettivo finale di dimez­zare il bud­get finan­zia­rio ori­gi­na­ria­mente pre­vi­sto”.

Ma nel documento in questione si continua a parlare di “90 velivoli per la flotta italiana”, per i quali gli “oneri complessivi” per i prossimi vent’anni restano gli stessi indicati nei documenti programmatici degli anni passati: 10 miliardi di euro – cui vanno aggiunti gli 850 milioni già spesi per lo sviluppo. Il Fatto Quotidiano evidenzia però che le voci di spesa previste per il programma risultano aumentate di quasi 400 milioni: 360 milioni in dieci anni per il completamento dello stabilimento produttivo di Cameri (già costato 795,6 milioni) e 35 milioni in più rispetto ai 465 previsti per i lavori di predisposizione delle basi aeree di Amendola (Foggia), Grottaglie (Taranto) e Ghedi (Brescia) e della portaerei Cavour cui sono destinati gli F35.

"Il governo Renzi prende in giro gli italiani"

“Dopo l'approvazione di quella mozione – ha aggiunto Antonio Scotto di Sel – ci hanno detto in questi mesi che avremmo dovuto pazientare e attendere l'uscita del Libro Bianco della Difesa, cosa avvenuta qualche settimana fa, dove però sugli F35 non c'è nemmeno una riga. Ci hanno detto poi che avevamo capito male e che avremmo dovuto leggere il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa, dove però il programma F35 viene confermato nella sua spesa globale. La sostanza è semplice: il governo – checché ne dica il Documento Programmatico che parla di ‘rispetto delle mozioni' – ha clamorosamente preso in giro gli italiani, non ha mantenuto gli impegni, ha imbrogliato il Parlamento”. Quei 10 miliardi confermati per il programma degli F35 – accusa Sel che è per la cancellazione totale della spesa degli F35 – sono quelli che il Governo nel Def avrebber invece sottratto alla scuola e all’Università. “Si avvera al contrario la profezia di San Rossore”, commenta Scotto.

Scotto ricorda che il premier Renzi criticò gli F35 l'estate scorsa al meeting degli scout di San Rossore dicendo: "La più grande arma per costruire la pace non sono gli Eurofighter o gli F35, ma la scuola. Quando fai delle spese che sono inutili, per il gusto di buttare via i soldi, ti senti piangere il cuore". E da qui parte l’attacco alla Pinotti: “La ministra – sempre più in difficoltà con il premier per il sue fughe interventiste e con i vertici di almeno due Armi (Marina e Aeronautica) delle Forze Armate – è inadeguata alla sua funzione istituzionale. Per questo Sel ha chiesto le dimissioni della Ministra e nei prossimi giorni raccoglieremo le firme per formalizzare e depositare la richiesta alla Camera dei Deputati. Anche alcuni deputati e senatori del Pd – non solo della minoranza – hanno espresso tutto il loro malumore, stigmatizzando la mancata riduzione degli stanziamenti agli F35. E nei prossimi giorni si faranno sentire. La noncuranza verso le decisioni del Parlamento su un tema così sentito come quello degli F35 fanno della ministra una persona inadatta a rivestire una funzione istituzionale così delicata. Per questo è meglio che si dimetta prima del voto parlamentare”.

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