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Ucraina, i filorussi accusano Kiev: “Hanno già violato il cessate-il-fuoco”

L’intesa era stato raggiunto ieri a Minsk. Ma dopo una nottata tranquilla, è ritornata la tensione. E la Russia ha avvertito che reagirà in caso di nuove sanzioni economiche dell’Ue.
A cura di Biagio Chiariello
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A neanche 24 ore dalla firma a Minsk del cessate-il-fuoco tra Kiev e separatisti filorussi arrivano le prime accuse sulla presunta violazione dell’accordo. Un membro del Parlamento dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk ha riferito che le forze governative ucraine avrebbero lanciato diversi missili verso le postazioni dei ribelli. “Ieri alle 21 ci sono stati diversi lanci di razzi alla periferia di Donetsk e un convoglio di armi pesanti che proveniva da Zaporijjia”, regione vicina a quella di Donetsk, ha dichiarato all’Afp Vladimir Makovich. Accuse però arrivano dal portavoce dell'esercito di Kiev, Andriei Lyssenko: "Ci sono stati 28 spari contro le posizioni delle forze ucraine, di cui 10 dopo l'entrata in vigore del cessate-il-fuoco". Il cessate-il-fuoco firmato ieri pomeriggio ha l’obiettivo di porre fine ad un conflitto che in pochi mesi ha fatto già 2.600 morti e mezzo milione di rifugiati e sfollati nell’est dell’Ucraina. Oltre alla tregua è previsto anche lo scambio di prigionieri.

Ue: "Sanzioni contro la Russia". Mosca: "Reagiremo"

Nel frattempo la Russia ha avvertito che reagirà in caso di nuove sanzioni economiche dell'Unione europea. "Se la nuova lista di sanzioni dell'Unione europea diventa effettiva, ci sarà senza dubbio una reazione da parte nostra", ha dichiarato il ministero degli Esteri del Cremlino in una nota. Il nuovo pacchetto di sanzioni annunciato tramite una lettera congiunta da Jose Manuel Barroso e Herman Van Rompuy "aumenterà l'efficacia delle misure già in atto e rafforzerà il principio che le sanzioni Ue sono dirette a promuovere un cambiamento di rotta nelle azioni della Russia in Ucraina", si legge nella lettera. L'adozione formale è attesa per lunedì. I provvedimenti colpirebbero i capitali russi sul mercato, il settore della difesa e della tecnologia. Sanzioni che saranno “revocate” se la tregua dovesse reggere, ha detto Barack Obama.

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