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Ucraina, firmato cessate il fuoco. Nato: “Presenza continua nel nord-est”

Approvata forza di intervento rapida con basi nei Paesi dell’Est Europa. A Minsk firmato cessate il fuoco tra Ucraina e separatisti. Obama: “Difendere gli aleati è un obbligo”.
A cura di Antonio Palma
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Ore 19.10 – Per Mosca “processo di pace a rischio”- Per Mosca, la Nato ha usato la crisi ucraina “come pretesto per attuare piani concepiti da tempo” e quanto dichiarato sulla situazione ucraina e annunciato in merito a esercitazioni congiunte in Ucraina non farà che “accrescere la tensione e minacciare” i progressi nel processo di pace.

Ore 18.25 – Obama: "Difendere gli alleati è un obbligo" – Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha sottolineato come gli Usa "difenderanno ogni alleato in Europa. Questo è un obbligo vincolante, non negoziabile. Un attacco a un Paese Nato è un attacco a tutti i Paesi Nato". E per quanto riguarda l'Ucraina, "l'Alleanza atlantica è totalmente unita nel sostenere la sovranità, indipendenza e integrità territoriale" del paese. Infine, il leader americano ha avvertito che "al cessate il fuoco devono seguire i fatti", annunciando che se qualora la Russia dovesse continuare a violare i patti ci saranno sanzioni.

UPDATE: Firmata la tregua – Come aveva annunciato il Presidente Poroshenko è stata finalmente firmata l'intesa per un cessate il fuoco tra Kiev e i separatisti filorussi che andrà in vigore a parire dalle 18 (le 17 ora italiana). L'accordo è arrivato nel corso dell'incontro a Minsk, in Bielorussia, alla presenza di delegati dell'Osce e della Russia. Secondo quanto riportano i media locali, l'accordo prevede quattordici punti tra cui il controllo internazionale del cessate il fuoco e lo scambio dei prigionieri. Dopo l'annuncio Kiev ha chiesto ad Usa e Ue di farsi garanti dell'accordo perché "da soli con la Russia non ce la faremo". All'incontro hanno partecipato anche Alexander Zakharcenko e Igor Plotnitski per le due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. Da loro dopo l'incontro però non ci sono state parole rassicuranti. "Il cessate il fuoco non significa la fine della nostra politica per l'indipendenza dall'Ucraina", hanno spiegato infatti il leader separatisti.

Forza di intervento rapida Nato – Intanto novità giungono anche dal vertice Nato dove è stata approvata la formazione di una nuova forza militare di risposta rapida per contrastare la minaccia della Russia in relazione alla situazione in Ucraina. Come ha spiegato il segretario generale dell'Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, il nuovo "Readiness Action Plan" prevede la formazione di un contingente di cinquemila uomini a rotazione con cinque basi-deposito tra Paesi baltici, Polonia e Romania e con una presenza continua nell’est europeo. Il nuovo piano è volto a "rafforzare la nostra difesa collettiva e manda un chiaro messaggio a ogni potenziale aggressore: la Nato protegge tutti gli alleati, in ogni momento" ha sottolineato Rasmussen.

Notizie incoraggianti per la situazione ucraina arrivano dal vertice Nato in corso in Galles. A margine degli incontri tra i leader mondiali dell'alleanza atlantica a cui era invitato come ospite, il presidente ucraino Petro Poroshenko infatti ha annunciato che presto ci sarà la firma per un cessate il fuoco nell'Ucraina orientale con i separatisti filorussi. Forte dell'appoggio Nato, Poroshenko ha spiegato che la firma decisiva potrebbe arrivare nel corso della riunione di contatto a Minsk tra Kiev, Mosca, Osce e rappresentanti dei separatisti in programma oggi. La svolta ovviamente si rifà sempre alla telefonata avuta con il Presidente russo Valdimir Putin che però dal suo canto non si sbilancia ponendo chiari paletti all'intesa. "Alle 14 ora locale di venerdì farò la mia parte per mettere a punto un cessate il fuoco bilaterale e speriamo che il piano per arrivare alla pace inizi subito" ha spiegato infatti ieri Poroshenko.

I separatisti pronti al cessate il fuoco

La circostanza è stata confermata dai leader dei separatisti filorussi in un comunicato congiunto. Sia Aleksandr Zakharchenko, capo dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, sia Igor Plotnisky, leader degli insorti della regione di Lugansk, infatti in una nota hanno spiegato di essere pronti a dichiarare il cessate il fuoco già oggi se alla riunione del gruppo di contatto di Minsk sarà firmato un accordo per una soluzione pacifica della crisi ucraina. Nella nota, riportata dalle agenzie russe, si parla di un cessate il fuoco dalle ore 15 di venerdì 5 settembre e si annuncia che all'incontro di Minsk i ribelli filorussi presenteranno delle loro proposte per una soluzione politica del conflitto.

La diplomazia occidentale resta in attesa

Nonostante gli annunci però nell'est dell'Ucraina si continua a combattere con bombardamenti e vittime. Diversi scontri a fuoco tra separatisti ed esercito di Kiev sono stati segnalati a Mariupol, mentre almeno una donna è morta a Donetsk a causa di un bombardamento di artiglieria pesante che ha distrutto alcuni edifici della città. Del resto anche la diplomazia occidentale è cauta e chiede di passare dagli annunci ai fatti. "Difficilmente la firma sarà sufficiente. Bisognerà passare dalle parole ai fatti: il ritiro delle truppe russe, lo stop al flusso di armi, il rilascio degli ostaggi" ha spiegato infatti il rappresentate Ue per la politica estera, Federica Mogherini, annunciando che il pacchetto di nuove sanzioni contro la Russia è già pronto. "C'è l'accordo perché le sanzioni restino uno strumento di pressione politica, sarà fondamentale valutare se l'accordo reggerà, se la situazione nell'est dell'Ucraina migliorerà effettivamente: dipenderà dalla situazione sul terreno" ha sottolineato il ministro Mogherini.

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