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Uccise compagna e trans nel club per scambisti, suicida in cella: “Raggiungo la mia amata”

Il 42enne Samuele Turco ritrovato impiccato in cella, accanto al cadavere un biglietto.
A cura di Antonio Palma
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Si è tolto la vita poche ore fa nella cella del carcere di Parma dove era rinchiuso Samuele Turco, l'uomo accusato degli omicidi di Luca Manici, alias Kelly, transessuale di 47 anni, e Gabriela Altamirano, la compagna argentina di 45 anni. Il 42enne è stato trovato senza vita dagli agenti della Polizia penitenziaria, Turco si è impiccato con un lenzuolo alle sbarre del finestra della sua cella. Secondo le prime notizie, accanto al cadavere i poliziotti hanno ritrovato un biglietto con un suo messaggio di addio che faceva riferimento al compagno ucciso. "Voglio raggiungere la mia amata" avrebbe scritto il 42enne.

L'uomo era stato fermato nel gennaio scorso dagli agenti della Squadra mobile di Parma nel reparto di diagnosi e cura dell'ospedale Maggiore della città emiliana dove si era fatto ricoverare dopo aver ingerito del detersivo. Era stato lui a dare l’allarme dal casolare che ospitava l'Angelica Vip Club, un locale per scambisti, nella frazione parmense di San Prospero, dove entrambe le vittime sono state accoltellate. Per gli inquirenti però era stato proprio lui l'autore  del duplice omicidio per motivi economici.

Secondo l'accusa, infatti il movente sarebbe da ricercare nell'attività di prostituzione che veniva esercitata anche nel club, Con lui era stato fermato anche il figlio che messo sotto torchio aveva collaborato con agli inquirenti, accompagnandoli nel luogo dove aveva nascosto il coltello utilizzato dal padre per compiere il duplice omicidio. La perizia psichiatrica su Turco e il figlio Alessio, appena consegnata, aveva escluso l'infermità mentale dei due.

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