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Trattati Roma, i 27 leader Ue firmano dichiarazione congiunta: “Ritroviamo coraggio dei padri”

Si celebra oggi il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma. Vertice in una capitale blindata tra i 27 leader europei e firma della dichiarazione di Roma. Occhi puntati sui numerosi cortei e manifestazioni.
A cura di Susanna Picone
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È una Roma blindata quella che oggi ospita il vertice Ue nel sessantesimo anniversario dei Trattati che sancirono la nascita della Comunità europea. Al Campidoglio sono attesi a uno a uno i leader europei e il presidente Jean Claude Juncker per firmare la dichiarazione di Roma. Imponenti le misure di sicurezza che prevedono cinquemila agenti tra cui anche tiratori scelti e due aree interdette. Gli occhi sono puntati sui numerosi cortei e manifestazioni in programma nel corso della giornata.

Il programma della giornata – I 27 leader dei paesi europei si ritroveranno intorno alle 10 prima in Campidoglio, per la commemorazione solenne dei Trattati, poi al Quirinale dove alle 13.30 saranno ospiti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il premier Paolo Gentiloni, il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, e il presidente di turno della Ue, il maltese Muscat, sono i primi ad arrivare nella piazza del Campidoglio. Nella Sala dell'Esedra del Marco Aurelio si terrà il discorso di benvenuto della sindaca Virginia Raggi e poi tutti gli invitati si sposteranno nella Sala degli Orazi e dei Curiazi dove da un altro ingresso accederanno gli altri ospiti. Secondo il protocollo sono previsti subito dopo gli interventi di Gentiloni, del presidente del Parlamento Ue Tajani, di Muscat, Tusk e Juncker. Alle 11,45 la firma. Al termine della cerimonia è in programma la conferenza stampa alla quale prenderanno parte Gentiloni, Tusk, Tajani, Juncker e Muscat.

Ieri c'è stato un primo importante appuntamento, quello con il Pontefice a cui hanno partecipato tutti i leader europei. Nel suo intervento papa Francesco ha detto tra le altre cose che l’Europa deve evitare la “tentazione di ridurre gli ideali fondativi dell'Unione alle necessità produttive, economiche e finanziarie”, piuttosto deve puntare ai valori mettendo al centro l'uomo.

Gentiloni: “Ritroviamo coraggio dei padri” – “È stato un viaggio di conquiste. Un viaggio di speranze realizzate e di speranze ancora da esaudire”, ha detto il premier italiano Gentiloni dando inizio alla cerimonia. Il premier ha citato Altiero Spinelli, Alcide de Gasperi e i “padri fondatori della coraggiosa scelta di un'Europa unita: il 25 marzo del '57 eravamo 6, oggi, dopo 60 anni, siamo 27 e lo dobbiamo al coraggio dei nostri padri”. Per Gentiloni è ora necessario restituire “fiducia ai nostri concittadini”. Ha poi preso la parola il presidente della Commissione europea Juncker, che ha augurato un “centesimo anniversario”: “Dobbiamo mettere tutto il nostro impegno per un'unione indivisibile. Non per nostalgia, ma perché solo restando uniti saremo in grado di sostenere sfide che ci attendono, garantire un'Europa più sicura, all'altezza della sfide del mondo di oggi”.

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