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Tragedia in Florida: uccide la figlia e sei nipotini, poi si suicida

I bambini avevano tra i tre mesi e i dieci anni: l’omicida, il 51enne Donald Spirit, era un pregiudicato noto alla polizia per diversi reati. Nel 2001 aveva ucciso un altro figlio in quello che era stato giudicato un incidente di caccia.
A cura di Susanna Picone
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Ha ucciso sette persone, poi si è tolto la vita. Tragedia della follia in Florida, dove un uomo ha ucciso sua figlia e i suoi sei nipotini. È accaduto ieri pomeriggio a Bell, cittadina nel centro nord dello Stato americano: il pluriomicida, dopo aver compiuto la sua strage, ha chiamato la polizia nella sua abitazione e quando gli agenti sono arrivati ha rivolto l’arma verso se stesso e si è ucciso. La polizia ha trovato in casa i corpi senza vita di tutte le sue vittime. L'uomo, il cinquantunenne Donald Spirit, era un pregiudicato noto alla polizia per vari reati, tra cui alcuni relativi agli stupefacenti. Già in passato si era macchiato di un delitto: nel 2001 aveva infatti ucciso un altro figlio, il piccolo Kyle di otto anni. Gli aveva sparato alla  testa in quello che era stato giudicato un incidente di caccia. Era stato poi condannato a tre anni di reclusione per detenzione illegale di armi da fuoco.

L’omicida era un pregiudicato in cura per problemi psichici

Lo sceriffo locale Robert Shultz non ha voluto rivelare che tipo di arma sia stata usata per la strage e per ora non sono stati diffusi neppure i nomi delle vittime. “Ci sono alcune cose nella vita che si possono spiegare, altre no”, ha affermato lo sceriffo, citato dall'Orlando Sentinel. “Qui siamo come una famiglia e continueremo ad esserlo e riusciremo a superare quanto è successo”, così ancora ai giornalisti descrivendo una cittadina sotto choc per quanto accaduto. In passato lo stesso Spirit, prima del processo per l’uccisione del figlio Kyle, aveva rilasciato un’intervista e aveva affermato di avere dei problemi psicologici e di essere sotto farmaci. Ma “le medicine non funzionano. L’unica medicina che ho – aveva detto l’uomo – è la mia famiglia”. Da quanto si apprende, il più piccolo dei sei nipotini uccisi aveva tre mesi, il più grande dieci anni. La figlia dell’uomo aveva invece 28 anni.

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