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Torino, i profughi puliscono la città gratis: spazzini volontari per tre mesi

È partito il progetto del Comune del capoluogo piemontese per impegnare i profughi ospitati in città. “È una forma di restituzione, su base volontaria, per l’accoglienza che Torino ha dato loro”, ha spiegato il sindaco Piero Fassino.
A cura di Antonio Palma
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Con tuta da lavoro, sacchi e ramazze, così si sono presentati sabato nelle strade di Torino i primi profughi "netturbini volontari" che per tre mesi ripuliranno alcune strade del capoluogo piemontese gratis. Il gruppo infatti fa parte della prima squadra di profughi del nuovo progetto dell'amministrazione comunale che offre l’opportunità ai rifugiati ospitati in città di svolgere lavori di pubblica utilità gratuitamente. Il gruppo, composto da 27 persone, in gran parte pachistani e nigeriani, per dodici settimane quindi sarà impegnato a pulire parchi, marciapiedi e strade con il compito di raccogliere foglie o rifiuti sparsi a terra. La prima tappa è stata il giardino ai piedi del Monte dei Cappuccini dove hanno lavorato per sei ore, poi si riprenderà in un'altra zona sabato prossimo e così per dodici sabati consecutivi.

Dopo questa prima fase il gruppo sarà sostituto con altri profughi volontari che a loro volta avranno il cambio dopo dodici settimane e così via fino a fine anno. "È una forma di restituzione, su base volontaria, per l'accoglienza che Torino ha dato loro", ha spiegato  il sindaco di Torino, Piero Fassino, che con la giunta a marzo ha approvato il nuovo progetto in accordo con l'Amiat, la società torinese di raccolta e smaltimento dei rifiuti. "Il fatto che ci siano azioni di restituzione come questa aiuta a favorire l'accettazione dell'accoglienza da parte della popolazione" ha tenuto a sottolineare il primo cittadino torinese.

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