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Tenta il suicido in cella ma gli agenti lo salvano, lui li aggredisce a calci e pugni

L’episodio nel carcere di Sanremo, nella colluttazione un agente è rimasto ferito. La denuncia dei sindacati: Si tratta della quarta aggressione compiuta dal detenuto nelle ultime settimane”
A cura di A. P.
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Grave episodio nelle scorse ore nel carcere di Sanremo. Un detenuto italiano di 40 anni infatti ha tentato prima di togliesti la vita all'interno della sua cella e poi, dopo essere stato salvato tempestivamente dagli agenti della polizia penitenziaria, ha aggredito i poliziotti a calci e pugni provocandogli diverse ferite. L'episodio è stato denunciato dal sindacato di polizia Sappe sottolineando come il detenuto si sia reso più volte protagonista di atti violenti contro se stesso e gli agenti. Sempre secondo il sindacato, infatti, si tratterebbe della quarta aggressione compiuta dal detenuto nelle ultime settimane, le prime due nelle carceri della Spezia e di Genova, dove si trovava in precedenza, e la terza, una decina di giorni fa, sempre a Sanremo.

"È una situazione insostenibile, detenuti con problemi psichiatrici di questo genere non possono essere allocati nelle case circondariali. Tra l'altro, richiedono un' assistenza sanitaria che in una casa di reclusione non potranno mai trovare" ha denunciato oggi il segretario regionale del Sappe, Maurizio Galluzzo, rivelando che l'uomo autore degli episodi soffre di problemi mentali. Nell'ultimo caso l'uomo si era già messo un cappio al collo quando è stato fermato dagli agenti, un assistente capo e un sostituto commissario della polizia penitenziaria. Quest'ultimo è riuscito cavarsela senza ferite serie , mentre il collega ha riportato una feria a un occhio dopo essere stato colpito da diversi pugni al volto

“Dobbiamo quindi intervenire con decisione per salvare vite umane e coloro che vengono aggrediti. Oggi valuteremo la possibilità di attuare lo stato di agitazione per la sicurezza dei poliziotti perché la verità è che non c’è attenzione. Sembra a tutti gli effetti un mondo abbandonato del quale ci si ricorda solo quando si organizza e si celebra la messa su Rai 1, poi il buio più totale” ha concluso il rappresentante del sindacato

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