Taranto: vicino all’Ilva +26% di bambini malati
C'è un collegamento diretto tra le emissioni dello stabilimento Ilva di Taranto e l'aumento delle malattie: a dirlo è uno studio epidemiologico della Regione Puglia sulle condizioni di salute dei cittadini residenti nei comuni di Taranto, Massafra e Statte che ha visto la collaborazione del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, della Asl della città jonica, di Arpa e Ares Puglia. A presentare la valutazione è stato presidente Michele Emiliano, assistito dal direttore del Dipartimento Promozione della Salute Giovanni Gorgoni, dal commissario di Ares Giancarlo Ruscitti e dal dirigente del Dipartimento di epidemiologia Regione Lazio Francesco Forastiere. Il monitoraggio rivela che vi un +24% di ricoveri per malattie respiratorie dei bambini residenti nel quartiere Tamburi e del +26% per i bambini del quartiere Paolo VI, ovvero le aree più a rischio a causa della prossimità allo stabilimento dell’Ilva e ad altre aziende. L'esposizione alle polveri industriali è responsabile di un +4% di mortalità, in particolare +5% per tumore polmonare, +10% per infarto del miocardio. A causa dell'anidride solforosa presente nell'aria in grandi quantità si registra il +9% di mortalità, in particolare +17% di mortalità per tumore polmonare, +29% per infarto del miocardio.
Lo studio è stato realizzato su un campione di 321.356 persone, residenti tra il 1 gennaio 1998 ed il 31 dicembre 2010 nei tre comuni. I ricercatori hanno utilizzato gli archivi anagrafici comunali per l’arruolamento delle coorti dei residenti, il Registro Regionale delle Cause di Morte, le Schede di Dimissione Ospedaliera e il Registro Tumori di popolazione. I soggetti sono stati monitorati fino al 31 Dicembre 2014, o in alternativa fino alla data del decesso o di emigrazione.
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha spiegato: "Oggi abbiamo presentato il più approfondito studio epidemiologico che riguarda gli effetti dell’inquinamento Ilva di Taranto sulla popolazione residente. Questo studio complesso, realizzato in collaborazione tra la Regione Puglia e Lazio, ha indicato una connessione diretta tra aumento della mortalità per tumore e per malattie cardiovascolari, respiratorie e i picchi di innalzamento della produzione della fabbrica, anche in epoca molto recente e successiva alla contestazione di cui al capo di imputazione del processo di Taranto”. Il presidente della Regione ha aggiunto come dai dati emerga che “sono necessari con immediatezza interventi dal parte del Governo sulla attività della fabbrica per evitare che questi dati sulla eccessiva mortalità siano confermati nel futuro”.