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Stalin+Bianca: l’esordio del giovane scrittore Iacopo Barison (VIDEO)

Iacopo Barison con il suo “Stalin + Bianca” racconta l’amore di due adolescenti in fuga dal deserto delle periferie. Dopo il successo del libro presto inizieranno le riprese del film. Abbiamo incontrato l’autore a Torino.
A cura di Stefano Bertolino
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Iacopo Barison
Iacopo Barison

Due giovani in fuga da un infinito non-luogo, una storia d'amore e una telecamera, “Otre il realismo, ma non abbastanza da poter sognare”, è questo il mondo in cui si ambienta la storia di Stalin + Bianca, l'ultimo libro del giovane Iacopo Barison edito da Tunuè. Il romanzo travolge il lettore come il flusso dei pensieri del giovane Stalin, un diciottenne dai capelli corti e dai folti baffi con gravi problemi di controllo della propria rabbia. Vive in un mondo in cui il degrado e il disagio hanno preso il sopravvento su tutto, in cui la grigia periferia ha sottratto anche i colori agli arcobaleni che inspiegabilmente da tempo non si vedono più.

Alla collera di Stalin si contrappone la dolcezza di Bianca, la sua amica non vendente verso cui il protagonista nutre un amore platonico. Dopo un litigio finito in tragedia tra Stalin e il suo patrigno, i due ragazzi decidono di scappare intraprendendo un viaggio che li allontani dal quartiere-ghetto, alla volta della capitale e poi ancora in giro per il Paese. Inizia quello che cinematograficamente chiameremmo un road movie, metafora che in realtà calza perfettamente per un libro che di riferimenti cinematografici è intriso, e come in ogni film on the road che si rispetti, anche i protagonisti iniziano un percorso di crescita interiore. Stalin, sulle orme del grande regista russo Dziga Vertov, inizia con una telecamera a registrare tutto ciò che lo circonda provando a dare un senso alla sua confusione, mentre Bianca, nel buio della sua cecità, riesce con la sua umanità e la sua dolcezza ad illuminare il grigiore che continua a circondarli.

Stalin+Bianca
Stalin+Bianca

Stalin + Bianca racconta il viaggio verso uno spazio in grado di accogliere una generazione in fuga da se stessa, alla ricerca di una ragione o una speranza. Da sempre appassionato di letteratura e cinema, Iacopo Barison si avvicina alla scrittura a diciotto anni e solo due più tardi pubblica il suo primo romanzo “28 grammi dopo”, intanto inizia a collaborare con alcune riviste culturali e cura il blog Xanax & Co. Gli anni passano e dalla provincia di Cuneo approda a Torino per studiare cinematografia all'università, qui prende corpo il progetto di Stalian + Bianca che a maggio 2014, anche grazie a Vanni Santoni editor della narrativa italiana di Tunuè, esce nelle prime librerie. In Breve tempo il libro diventa un vero e proprio caso letterario approdando sulle pagine culturali di tutti i principali giornali del Paese e andando presto in ristampa. Sulle ragioni di questo successo Barison ha le idee chiare “In questo libro penso ci sia autenticità. Ho voluto raccontare una storia d'amore che ho scritto ispirandomi ai film di François Truffaut, inserendoci tutto il mio lato fragile”.

Pare però che il successo di Stalin + Bianca non sia destinato a fermarsi, è notizia infatti di pochi giorni fa che la Redibis Film di Torino, vincendo la concorrenza di grandi case di produzioni cinematografiche, ha comprato i diritti d'autore del libro per farne un film a cui il giovane scrittore parteciperà scrivendo la sceneggiatura.

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