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Squinzi contro i sindacati: “Sono un fattore di ritardo per l’Italia”

Il presidente di Confindustria commento lo scontro alla Electrolux sul lavoro a Ferragosto: “Non si devono perdere opportunità di lavoro”. E poi difende il governo Renzi: “Facciamo un tifo spietato per chi dice che riduce le tasse”
A cura di Biagio Chiariello
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“Il sindacato in Italia mediamente è stato un fattore di ritardo: ha fatto ritardare tanto l’efficienza e la competitività complessiva del Paese”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, commentando la richiesta di lavoro a Ferragosto, da parte dell'Electrolux,  per non fermare la produzione. Il numero uno degli industriali afferma: "Un sindacato moderno deve avere la capacità di rispondere in maniera corretta per non perdere opportunità di lavoro". Squinzi affonda sulle sigle sindacali. "In un'epoca in cui l'economia si muove a una velocità supersonica – ha aggiunto parlando a margine di un dibattito in programma alla Festa dell’Unità a Milano – il fatto che ci si possano mettere quasi due anni per poter scrivere un accordo specifico sulla rappresentanza, che è un fattore di democrazia, non è il modo giusto di fare le cose".

Dai sindacati stessi arriva a caldo la replica stizzita da parte del leader della Uil, Carmelo Barbagallo: i veri fattori di ritardo “sono la carenza degli investimenti pubblici e privati, le tasse sul lavoro e la burocrazia asfissiante” dice. E ricorda la sfida lanciata a Confindustria “a rinnovare, anche nel mese di agosto, i contratti scaduti e in scadenza, senza fare un'ora di sciopero, perché c'è bisogno di restituire potere d'acquisto a lavoratori e pensionati per rilanciare l'economia: non hanno colto questa opportunità”.

Squinzi  interviene anche sui dati del lavoro, dicendo a proposito dell’errore del ministero del Welfare sui nuovi assunti che “solo chi fa sbaglia, ma a me ha lasciato più perplesso il dato dei 47”, cioè quello degli assunti a tempo indeterminato a luglio col Jobs Act. “Ho la netta impressione che ci sia qualcosa che non quadra: sono andato a guardare i dati del mio gruppo e in un anno abbiamo assunto 49 persone, non è possibile che siamo stati i soli ad assumere”, afferma il patron della Mapei.

 Squinzi poi difende Renzi. “A uno che dice che riduce le tasse noi facciamo un tifo spietato”, spiega appena arrivato alla festa. Per poi aggiungere : “l’importante adesso è trovare i modi con cui finanziare questa riduzione”. E poi scherza: “Se fanno tutto quello che ha detto nel dibattito Graziano Delrio posso anche iscrivermi” al Pd, dice durante una sorta di `siparietto´ nel quale il segretario milanese del partito gli consegna simbolicamente la tessera.

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