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“Sparano! Sparano!” uccisi in diretta Facebook due speaker radiofonici: il video choc

“Spari, Spari, Spari”, sono le ultime parole udite dal giornalista dominicano Luis Manuel Medina prima di essere ucciso. Nell’assalto alla radio Fm 103.5 di San Pedro de Macoris (a est della capitale) è rimasto ucciso anche il direttore della popolare trasmissione Milenio Caliente. Ferita la segretaria dell’emittente. Non è ancora chiaro quale sia il movente dei due omicidi né se a sparare sia stato un solo uomo o un commando di più persone. Dieci dei 17 giornalisti uccisi nel 2016 in America Latina lavoravano in una radio.
A cura di Mirko Bellis
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Luis Manuel Medina, il giornalista domenicano ucciso durante la diretta della sua trasmissione Milenio Caliente
Luis Manuel Medina, il giornalista domenicano ucciso durante la diretta della sua trasmissione Milenio Caliente

Due giornalisti radiofonici sono stati uccisi nella Repubblica dominicana durante la trasmissione del giornale radio emesso in diretta Facebook. I fatti sono accaduti ieri poco dopo le dieci di mattina a San Pedro de Macoris, una cittadina a settanta chilometri a est della capitale. Uno o più uomini armati – le indagini degli inquirenti sono ancora in corso – sono entrati negli uffici dell’emittente Fm 103.5 e hanno sparato a Luis Manuel Medina, popolare presentatore della trasmissione radiofonica Milenio Caliente. Un’altra delle vittime dell’assalto è il direttore della radio, Leo Martinez. Nella sparatoria è rimasta ferita anche la segretaria della stazione radio, Dayaba Garcia, che in questo momento si trova ricoverata in ospedale.

Gli ultimi istanti di vita di Luis Manuel Medina sono stati registrati nel video della diretta Facebook che ogni mattina il giornalista postava sul suo profilo social. Medina sta leggendo le notizie politiche quando all'improvviso si sentono due colpi di arma da fuoco. Senza smettere di parlare, il giornalista alza semplicemente gli occhi per capire cosa stesse accadendo. A quel punto qualcuno entra nella cabina di registrazione e una voce di donna grida: “Spari! Spari! Spari!”.  Sono gli ultimi drammatici momenti prima che la trasmissione venisse interrotta. Secondo la polizia, al momento della sparatoria nella stazione radio, oltre alle vittime, c’era il proprietario dell’emittente, Pascual Morla, risultato illeso. Gli inquirenti – fa sapere il quotidiano dominicano Diario Libre – stanno interrogando Morla per ricostruire la dinamica dell’assalto.

La stazione radio FM 103.5 si trova al secondo piano di un centro commerciale e non è ancora chiaro se a sparare sia stata un uomo solo o se abbiano partecipato altre persone. L’unica cosa certa è che dopo la sparatoria, l’assalitore ha abbandonato indisturbato il luogo senza essere identificato. Nulla è emerso finora neanche sui motivi dell’omicidio del giornalista e del direttore della radio.  Milenio Caliente è una trasmissione radiofonica locale molto popolare, nota per la sua analisi politica e le campagne sociali. Negli ultimi tempi, Medina aveva denunciato l’inquinamento di Laguna Mallen, un’area lacustre protetta e domenica scorsa aveva partecipato ad una manifestazione per la difesa dell'ambiente della sua città. Il figlio del direttore della radio ha dichiarato che il padre non aveva nemici e di non avergli mai detto di aver subito nessun tipo di minaccia legata al suo lavoro.

La morte dei due giornalisti ha sconvolto la città di San Pedro de Macoris: nel Paese caraibico dove il crimine organizzato e la corruzione sono diffusi, le intimidazioni e le minacce ai giornalisti sono piuttosto comuni anche se nessuna era mai sfociata nell'omicidio finora. Da Miami, la Società interamericana della stampa (Sip) ha condannato l’assassinio di Media e Maratinez e ha espresso dolore per "la tragedia che ha sconvolto il mondo giornalistico dominicano”. Dieci dei 17 giornalisti uccisi nel 2016 in America Latina lavoravano in una radio, come ha ricordato Reporter senza frontiere il 13 febbraio in occasione della Giornata Mondiale Radio.

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