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Spagna: 35 arresti per l’assedio di Madrid, ma le proteste continueranno

Anche stasera gli indignados scenderanno in piazza per gridare no alle politiche del governo Rajoy dopo gli scontri di ieri che hanno causato una sessantina di feriti tra manifestanti e poliziotti.
A cura di Antonio Palma
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Spagna: 35 arresti per l'assedio di Madrid, ma le proteste continueranno

Il bilancio finale della giornata di proteste contro il Governo e il Parlamento che ieri ha bloccato Madrid fino a notte fonda parla di 64 persone ferite, tra cui 27 agenti, e 35 manifestanti in manette. Una manifestazione che ha circondato i luoghi del potere politico spagnolo per imporre le dimissioni dell'Esecutivo e lo scioglimento delle Camere per l'inizio di un una costituente per la Spagna. Il corteo che si era radunato intorno alle 17 ha sfilato in modo pacifico fino all'arrivo nei pressi del Parlamento dove migliaia di poliziotti in assetto antisommossa sbarravano il passo. L'intento era quello di circondare simbolicamente il Parlamento cioè la sede della sovranità popolare per denunciare "il sequestro della democrazia", ma forze dell'ordine e barriere hanno impedito ogni avvicinamento. Sono iniziate una serie di sassaiole con diversi gruppi che hanno tentato di sfondare le barriere che impedivano l'accesso alle strade intorno al Congresso, riunito in seduta plenaria per lanciare la nuova manovra finanziaria. Diverse le cariche della polizia che ha usato manganelli e anche proiettili di gomma per allontanare i manifestanti, alla fine il bilancio è stato grave con alcuni feriti in maniera seria.

Stasera di nuovo in piazza intorno alle 19 – Secondo gli organizzatori ieri hanno sfilato oltre 10mila persone per il centro di Madrid fino alle due di questa mattina, ma le proteste continueranno anche oggi come promesso dai comitati organizzatori del coordinamento 25-S. Gli indignados stasera infatti saranno nuovamente in piazza intorno alle 19 per gridare la loro rabbia contro i tagli imposti dal Governo di Mariano Rajoy e contro i privilegi degli uomini politici. La tensione resta alta soprattutto dopo le parole di alcuni esponenti politici come la segretaria generale del Partito Popolare, Maria Dolores de Cospedal, che ha paragonato la mobilitazione al tentato colpo di Stato del 23 febbraio 1981. Intanto intorno ai palazzi del potere massiccia è la presenza di polizia in assetto antisommossa, si parla di oltre 1300 agenti impegnati nel servizio d'ordine per  impedire agli indignados di avvicinarsi alle sedi istituzionali.

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