1.881 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Siria, distrutto monastero cattolico: Isis mostra le ruspe in azione

L’Isis avrebbe distrutto il monastero cattolico di Mar Elian a Qaryatayn, vicino a Homs, costruito nel quinto secolo dopo Cristo. In rete sono apparse foto in cui si vedono i bulldozer al lavoro tra le rovine.
A cura di Susanna Picone
1.881 CONDIVISIONI
Immagine

La furia dello Stato Islamico non si ferma. L’ultimo orrore dei militanti dell’Isis dopo l’esecuzione di Khaled Al Assaad, l’archeologo decapitato a Palmira, sarebbe la distruzione del monastero cattolico di Mar Elian in al Qariatayn, a sud-ovest di Homs. Si tratta di un sito religioso costruito nel quinto secolo dopo Cristo che si trova sulla strada che porta da Palmira verso la regione montagnosa del Qalamun, al confine con il Libano. A dare notizia dell’ennesimo scempio dello Stato Islamico contro il mondo cattolico sono gli stessi uomini del Califfo Abu Bakr al Baghdadi: in rete sono infatti apparse immagini che mostrano i bulldozer in azione tra le rovine dello storico luogo in Siria. Le immagini mostrano la profanazione della chiesa, seguita dalla riesumazione dei resti di Sant'Elian – ucciso dai romani nel 285 – a chi il monastero era dedicato, e la distruzione dello storico complesso. Il monastero, considerato uno dei centri cattolici più importanti della Siria, era stato ricostruito a diverse riprese nel corso dei secoli e accoglieva ogni anno il 9 settembre, in occasione della festa del santo, migliaia di pellegrini. Il responsabile del monastero, padre Jacques Mouraud, è stato rapito nel maggio scorso, forse dallo stesso Stato Islamico.

I cristiani presi in ostaggio – Dopo l’ennesimo scempio dello Stato Islamico decine di cristiani rapiti in precedenza sarebbero stati trasferiti dai militanti in una delle roccaforti di Isis, nel regione nord orientale della Siria. Per riprendere la zona di Qaryatayn, dove si trovano i più importanti giacimenti di gas del Paese e che dall'inizio di agosto è nelle mani dell’Isis, l'esercito siriano ha tentato una controffensiva su larga scala ma finora senza successo. Lo Stato Islamico, dopo la conquista della cittadina, aveva rapito 230 civili, tra cui almeno 60 cristiani, comprese donne e bambini. Di questi si sa che una cinquantina sono stati rilasciati mentre oltre cento sono stati trasferiti nella provincia di Raqqa. Non si sa invece il destino degli altri 70 presi in ostaggio.

1.881 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views