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Salvatore Parolisi trasferito nel carcere di Bollate, dove è rinchiuso anche Alberto Stasi

Dopo essere stato estromesso dall’esercito, l’uomo condannato per l’omicidio di Melania Rea è stato trasferito dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere a quello di Bollate, dove è rinchiuso anche l’assassino di Chiara Poggi.
A cura di Biagio Chiariello
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Condannato a 20 anni di reclusione per l'omicidio della moglie Melania Rea, degradato dall’esercito (nell’ambito della pena accessoria prevista dalla sentenza definitiva di condanna), l’ormai l'ex caporalmaggiore dell'esercito Salvatore Parolisi, è stato trasferito dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere a quello di Bollate a Milano, lo stesso dove sta scontando la sua pena Alberto Stasi, condannato a 16 di detenzione per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi.

Il settimanale ‘Giallo', che ha raccolto le dichiarazioni dei familiari di Melania in seguito alla degradazione di Parolisi, evidenzia come Gennaro Rea, padre della vittima, in passato avesse già scritto al Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, per chiedere come fosse possibile che l’ex genere mantenesse lo status di militare dopo la condanna, risalente al maggio 2015. La risposta del Ministro non si è fatta attendere: "Siamo soddisfatti. Parolisi è un assassino e non è degno di indossare una divisa” ha detto  Giallo Michele Rea, fratello di Melania. “I militari sono persone perbene e onesti cittadini. Lui non lo è. Non gli spetta alcun beneficio e dovrà scontare il resto della sua pena in un carcere civile. Melania non tornerà indietro, ma veder applicato il regolamento allevia il nostro dolore e ci fa credere nella giustizia. Di benefici Parolisi ne ha avuti già tanti, troppi. A iniziare dalla pena: solo 20 anni per un omicidio atroce come quello di mia sorella. Se pensiamo poi che il delitto è stato commesso davanti alla loro figlia Vittoria, la pena appare ancora più misera" dice l’uomo.

Intanto Parolisi è comparso davanti al giudice del Tribunale dei minori di Napoli per chiedere di poter rivedere o sentire al telefono due volte a settimana sua figlia Vittoria di 7 anni. "Sono senza parole – commenta Michele Rea – visto che Parolisi ha ucciso Melania di fronte a sua figlia. Solo ora si ricorda di essere padre? Sostiene di avere il diritto di genitorialità, che gli è stato revocato dai giudici che lo hanno condannato per l’assassinio della moglie. Non è mai stato un buon padre, neppure quando Vittoria è venuta al mondo. Gli inquirenti hanno accertato che quella notte, mentre sua figlia nasceva, Parolisi era con la sua amante. Non ha mai pensato al bene di sua figlia, ma solo al suo bene. Parolisi deve imparare a fare l’uomo: lui ha scelto di ammazzare Melania per poter vivere con l’amante. Si assuma tutte le responsabilità e lasci in pace Vittoria, che senza di lui è una bambina felice" dice il fratello di Melania.

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