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Renzi sul referendum: “Basta un sì e il potere andrà finalmente ai cittadini”

Torna a scrivere la sua tradizionale eNews il Presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Vedrete che voteranno sì anche tante persone che magari non mi sopportano o alle politiche non voteranno mai per il PD”.
A cura di Redazione
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“La filosofia di coinvolgimento dei cittadini sta alla base anche della campagna in vista del referendum costituzionale del prossimo ottobre”. Con queste parole, affidate alla sua tradizionale eNews, il Presidente del Consiglio introduce il tema della campagna elettorale per il referendum autunnale sulla riforma della Carta. Renzi è convinto che mettendo da parte polemiche e discussioni, ci sarà spazio per “entrare nel merito e discutere di una riforma che certo non è una riforma perfetta, ma è un grande passo in avanti”, dal momento che “cancella il bicameralismo paritario, taglia di un terzo il numero delle persone che fanno politica in Italia, riduce i poteri delle Regioni abbassando gli stipendi dei consiglieri regionali, dà più poteri alle opposizioni e ai cittadini, introduce il referendum propositivo, riduce la decretazione d'urgenza da parte del Governo”.

Quanto al risultato finale, il segretario del PD si mostra decisamente ottimista: “Anche se deputati di Cinque Stelle, della Lega, di Forza Italia saranno contro questa riforma […] molti elettori di quei partiti voteranno sì al referendum perché anche loro vogliono un Paese più semplice e più veloce. Dunque più giusto. Poche chiacchiere: solo in Italia abbiamo questo bicameralismo paritario. E solo in Italia abbiamo una classe politica così numerosa e così costosa. Intervenire e tagliare in questo settore significa fare un favore al Paese per le prossime generazioni.

Poi la chiosa, che certamente farà discutere: “Vedrete che voteranno sì anche tante persone che magari non mi sopportano o alle politiche non voteranno mai per il PD. Ma sul referendum basta un sì e il potere potrà finalmente andare ai cittadini anziché agli intrighi del Palazzo”.

C’è poi spazio per un passaggio con cui rivendicare i meriti dell’azione di Governo in campo europeo: “Abbiamo dovuto alzare un po' la voce, discutere, confrontarci anche in modo aspro. Ma alla fine il risultato è arrivato. Vi ricordate qualche mese fa? In tanti ci dicevano che stavamo sbagliando strada nei rapporti con l'Europa. Che saremmo andati a sbattere contro un muro. E invece questa settimana ha portato ufficialmente con sé la flessibilità richiesta grazie alle riforme che per anni erano state solo vagheggiate o promesse”.

Un cammino che passa necessariamente per gli interventi in campo fiscale: “Dopo l'Imu e la Tasi prima casa, gli 80 euro, l'Irap costo del lavoro, gli incentivi sui nuovi assunti, l'Imu e l'Irap agricola, il superammortamento al 140%, il credito di imposta al sud si tratta di decidere su quali altri leve agire per ridurre il peso del fisco”.

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