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Renzi: “Minoranza Pd si oppone a prescindere. Unioni civili priorità”

Il premier Matteo Renzi al Tg5 ha parlato della legge di stabilità attaccando la minoranza del suo partito: “C’è una parte del Pd che come direbbe Totò si oppone a prescindere”. Sulle unioni civili ha detto che occorre “buon senso e dialogo”.
A cura di Susanna Picone
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In seguito alle critiche da parte della minoranza del Pd alla legge di stabilità il premier Matteo Renzi ha replicato davanti alle telecamere del Tg5. “Non è una novità: c'è ormai una parte del Pd che, come direbbe Totò, si oppone a prescindere. Contesteranno anche il colore delle mie cravatte”, ha detto Renzi sottolineando come “questa legge di stabilità realizza battaglie storiche del Pd e c'è chi passa il tempo a lamentarsi. Ce ne faremo una ragione”. “Questa legge di stabilità prevede misure che il Pd ha chiesto per anni – ha continuato il premier – una misura contro la povertà, lo sblocco degli investimenti per i Comuni, l'aumento dei fondi per il sociale”. Renzi ha detto che l’Italia “è più solida” e “sta meglio”, che ci sono segnali positivi che vanno sottolineati ma che manca ancora qualcosa. “La riduzione delle tasse, pagarle meno e pagarle tutti. Abbiano iniziato con gli 80 euro, ora Tasi e Imu. Se si butta giù le tasse, l'Italia torna a crescere e ad essere leader dell'Europa. Io ci credo”, ha continuato il premier.

Unioni civili e Giubileo – Renzi è intervenuto anche sulla questione relativa alla legge sulle unioni civili. “Facciamo di tutto perché finalmente si arrivi ad approvare le unioni civili”, ha ribadito il premier spiegando che “occorre buon senso e dialogo”. “Siamo tra i pochi che non hanno una legge. Sono certo che continui ad essere una priorità. Utilizziamo il tempo che ci separa dal voto finale per dialogare, non alzare muri ideologici”, ha aggiunto. Renzi ha anche affermato che l’Italia si farà trovare pronta per il Giubileo. “Sono assolutamente certo che anche grazie alla collaborazione del Vaticano, porteremo a casa risultati” che concretizzeranno anche “un investimento su Roma”, ha spiegato il premier che ha citato anche Expo: “Ce la facciamo, ci dicevano che non ce la facevamo con Expo ed invece oggi registriamo lunghissime code. Anche allora dicevano l'Italia non ce la fa e l'Italia si è fatta trovare pronta”.

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