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Ragazzina accoltellata a Genova: arrestato il padre dopo un lungo interrogatorio

L’uomo, un ecuadoriano con precedenti per maltrattamenti in famiglia, è stato arrestato durante la notte al termine di un lungo interrogatorio durante il quale è caduto più volte in contraddizione.
A cura di Susanna Picone
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Svolta nel caso della giovane di dodici anni accoltellata nella giornata di domenica a Genova in circostanze ancora da chiarire. Dopo un lungo interrogatorio è stato arrestato suo padre, un ecuadoriano di quaranta anni con precedenti per maltrattamenti in famiglia. Il padre della giovane, ascoltato dopo aver portato la figlia in ospedale, aveva raccontato che la ragazza era stata ferita da un uomo che stava discutendo con lui ma poi, interrogato per tutta la notte, sarebbe caduto più volte in contraddizione. Alla polizia aveva detto, ad esempio, che la figlia era rimasta ferita mentre lui litigava con un nordafricano non meglio descritto a un distributore di benzina in via Teglia, dove però non sarebbero state trovate tracce di sangue. Inoltre non avrebbe spiegato perché aveva portato la figlia in ospedale diverse ore dopo il ferimento: si sarebbe solo giustificato dicendo che si era accorto una volta a casa che la ragazza perdeva sangue. Così, al termine dell'interrogatorio, è stato arrestato su disposizione del sostituto procuratore genovese Marcello Maresca.

La giovane ferita è fuori pericolo – La ragazzina, arrivata in ospedale con gravi ferite all’addome e agli arti, è fuori pericolo. I medici dell'ospedale pediatrico Gaslini, che l'hanno sottoposta a un lungo e delicato intervento chirurgico, hanno dovuto suturare più lesioni. Agli inquirenti il padre aveva anche detto che la figlia era arrivata ieri a Genova dalla Spagna a bordo di un'auto di un amico: “Mia moglie vive in Ecuador”, aveva spiegato ma non aveva saputo giustificare perché la ragazzina sarebbe stata portata a Teglia, nella periferia a ponente di Genova dove a suo dire era stata ferita da un altro uomo, e non a Lavagna, nel levante, dove lui vive. Un’altra “stranezza” riguarda la collocazione delle ferite della ragazzina che, alta 1 metro e 50, presentava ferite soprattutto nella parte bassa del corpo, nonostante l’aggressore fosse stato descritto come un uomo alto 1 metro e 80 centimetri.

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