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Raccontava i rapporti tra politica e criminalità: uccisa giornalista messicana

Miroslava Breach è stata uccisa con oto colpi di pistola davanti a suo figlio, di appena otto anni.
A cura di Davide Falcioni
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E' stata uccisa per aver denunciato i rapporti tra bande criminali e influenti uomini politici: Miroslava Breach, giornalista messicana, è stata freddata con otto colpi di pistola alla testa nella città di Chihuahua, mentre si trovava a bordo della sua automobile insieme al figlio, appena uscito di scuola, che a soli otto anni ha dovuto assistere a quella che può essere definita una vera e propria esecuzione. Il delitto risale a giovedì della scorsa settimana: da mesi la reporter viveva sotto la costante minaccia da parte di anonimi, che in più occasioni le avevano inviato lettere con scritto "Ti abbiamo già ucciso". Gli anonimi, in realtà, erano uomini collegati ai cartelli criminali  messicani che, con il benestare di influenti e corrotti uomini politici, hanno dato seguito a una "sentenza" scritta da mesi contro una giornalista che aveva pestato troppi piedi. Così, mentre Miroslava accompagnava il figlio a casa, da un'auto ferma a un incrocio del quartiere di Las Granjas di Chihuahua è sceso un uomo con un berretto in testa e un giubbotto verde, che da una borsa ha estratto una pistola calibro nove e premuto otto volte il grilletto.

L'ipotesi al vaglio degli inquirenti, ma non ancora sostenuta da sufficienti prove, è che l'agguato sia stato ordinato da Carlos Arturo Quintana, soprannominato "El 80", criminale ai vertici de La Linea, braccio armato del cartello di Juarez. Il sospetto è scaturito da una "cartulina" ritrovata dagli agenti di polizia che, di fatto, rappresenterebbe una rivendicazione del delitto da parte del boss.

In realtà, tuttavia, anche altre piste sarebbero ancora aperte: la giornalista infatti nell'ultimo periodo aveva lavorato su diversi filoni: dai pozzi d’acqua illegali alle infiltrazioni delle bande criminali nei municipi, arrivando anche a presunti accordi stretti tra partiti e gang. Il timore, comunque, è che gli assassini di Miroslava Breach non avranno mai un nome: dal 2000 infatti in Messico sono stati uccisi 120 giornalisti e il 99 per cento di questi delitti non sono mai stati risolti.

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