388 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Proteste prima del comizio: il leghista Salvini cacciato da Napoli

Il segretario della Lega Nord nel capoluogo partenopeo per un comizio delle Europee, costretto a lasciare la piazza a causa delle contestazioni. L’accusa: “Hai urlato cori anti-napoletani”.
A cura di Redazione
388 CONDIVISIONI
Immagine

"Buffone, vattene, lavati con il fuoco": che la visita di Matteo Salvini a Napoli fosse ad alto rischio lo si sapeva. E se n'è reso (o probabilmente già lo sapeva) conto da solo, il segretario della Lega Nord, quando si è trovato nel centro di Napoli, in piazza Carlo III, contestato da decine di attivisti neoborbonici, meridionalisti e dell'estrema destra che l'hanno costretto a risalire a bordo dell'auto con cui era giunto nel capoluogo partenopeo e far fagotto. Cosa contestavano i manifestanti a Salvini? Numerose uscite caustiche nei confronti del sud e soprattutto un vecchio coro anti-napoletano dal quale – a detta dei partenopei – il segretario della Lega Nord non si sarebbe mai dissociaco. E invece proprio prima di far fagotto e andare via ai giornalisti il politico lumbard ha spiegato: "Miei cori contro i napoletani? Quelli erano cori da stadio e ho chiesto scusa cento volte per quei cori. Scuse che rivolgo anche oggi". Salvini era arrivato nella piazza intorno alle 12, orario previsto per un incontro con i cittadini in vista delle elezioni europee del 25 maggio, per le quali la Lega ha presentato una lista anche nella circoscrizione Italia meridionale. L'esponente politico era stato "sconsigliato" dalle forze dell'ordine nel tenere comizi nel capoluogo campano. "Peccato che a Napoli, e solo a Napoli, un gruppo di violenti non abbia permesso ai cittadini perbene di incontrare la Lega. Per qualcuno è più importante il tifo da stadio che non il lavoro": così ha scritto il segretario leghista sul suo profilo Facebook.

//

388 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views