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Primarie PD, migranti al voto. Parla Orlando: “Non posso stare in un partito che fa questo”

Dopo i filmati di Fanpage sui migranti prelevati da un centro di accoglienza in provincia di Napoli e portati a votare Renzi alle primarie del Partito Democratico, arrivano le dichiarazioni dei diretti interessanti: uno dei candidati, il Guardasigilli Orlando, dice: “Spero davvero sia tutto falso. Va veramente oltre ogni limite etico. Cosa puoi fare di peggio che estorcere un voto a un disperato?”.
A cura di Biagio Chiariello
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Le testimonianze raccolte da Fanpage.it dai migranti “costretti” dai responsabili del centro di accoglienza San Vito di cui è ospite a Ercolano, in provincia di Napoli, a votare alle Primarie del PD per Renzi a loro insaputa, arrivano le prime parole dei diretti interessati: uno degli sconfitti di domenica, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in un’intervista a Carta Bianca, su Rai 3, ha detto di augurarsi “con tutto il cuore che non sia vero” quanto mostrato dalle nostre telecamere “perché, se lo fosse, andremmo al di là di qualunque limite etico. Se lo fosse andiamo oltre le scarpe di Achille Lauro” ha aggiunto il Guardasigilli, con uno storico riferimento al presunto voto di scambio di cui fu sospettato l’ex sindaco di Napoli, gestito regalando ai suoi elettori, per l’appunto, una scarpa sinistra prima delle elezioni e la scarpa destra dopo il voto. Orlando rincara la dose quando afferma: “Mi auguro con tutto il cuore che non sia vero perché io non voglio né posso militare in un partito con cui c'è chi fa questo. Cosa puoi fare di peggio che estorcere un voto a un disperato?", si chiede il candidato segretario alle primarie del Pd di tre giorni fa.

Ma, nel frattempo, un altro ragazzo ospitato dalla stessa struttura di Ercolano da cui arriva il migrante che per primo è stato sentito da Fanpage.it, ha confermato le parole del giovane e, di conseguenza, le ombre sulle modalità di voto per le primarie del Pd. "Ho votato anche io domenica. Ci hanno accompagnato insieme domenica mattina e poi ci hanno portato indietro nel centro di accoglienza” ha raccontato ai nostri stessi microfoni. Il ragazzo, riferendosi con l’appellativo di ‘boss’ ad una persona che gestirebbe il centro di accoglienza, ha aggiunto: “Ci ha parlato la sera prima delle primarie, sabato, dicendoci che la mattina seguente saremmo andati a votare. Avremo dovuto sbarrare il simbolo verde [quello per esprimere la preferenza per Matteo Renzi, ndr.]. Siamo andati a votare circa in 40/50”.

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