Prigioniero dei nazisti scrive a casa nel 1943: la lettera arriva dopo 72 anni

Una lettera spedita nel 1943 da un uomo prigioniero di un campo di internamento tedesco è arrivata oltre settantadue anni dopo il giorno in cui è stata scritta. Quando qualche giorno fa Mario Pasin, 85enne che vive nella provincia di Treviso a Villorba, ha aperto la porta al postino è tornato indietro ai tempi della guerra. Il postino aveva nelle mani una cartolina ingiallita datata 5 novembre 1943. A scriverla era stato il fratello di Mario, Ferruccio, che nel 1943 era prigioniero nel campo di internamento per militari a Luckenwalde, nello stato federale di Brandeburgo, 52 chilometri a sud di Berlino. La cartolina riportava l'indirizzo del padre Pietro, in via Batisti a Villorba. Quella casa non esiste più ma il postino, conoscendo il fratello del mittente, ha recapitato la lettera a casa sua risvegliando in questo modo emozioni e ricordi. “Ho una lettera di Ferruccio”, ha detto il postino all’anziano che immediatamente ha chiamato i figli rimasti in vita del fratello.

Ferruccio non aveva mai parlato di quella lettera – “Caro padre – si legge nella missiva – trovandomi qui io sto bene e cosi spero sia di voi. Tutti voi mi farai sapere come va da quelle parti, non pensare per me che me la campo. Speriamo presto di riabbracciarsi un bacio a tutti tuo Ferruccio”. Ferruccio si era poi salvato dalla prigionia ed era tornato a casa, ma mai aveva parlato di quella lettera inviata al padre. “Quando papà tornò a casa era il settembre del 1945 – ha raccontato la figlia Anna alla Nuova Venezia – Sembrava un barbone, coperto di stracci, mani e piedi congelati. Era alto un metro e ottanta, pesava trentasette chili”. L’uomo è poi morto nel 1981.