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Prato, vittima di molestie su Telegram chiede aiuto sui social: “Aiutatemi, vi prego”

Agnese Pucci, 21enne residente in provincia di Prato, si è ritrovata suo malgrado vittima di atti di cyberbullismo. Dopo due settimane infernali, la ragazza ha iniziato a lanciare appelli sui social nella speranza di riuscire a trovare conforto e aiuto: “Pensate se questo succedesse a una ragazzina di quindici anni. Io sono Hannah Baker, ma non mi ucciderò”.
A cura di C. M.
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Vittima di cyberbullismo, Agnese Pucci, 21enne di Carmignano, in provincia di Prato, ha deciso di non abbattersi e di raccontare la propria storia nel tentativo di aiutare qualche altra ragazza vittima delle angherie di coetanei, amici o sconosciuti. "Tranquilli, non mi ucciderò. Ma seriamente potrei essere come Hannah Baker", spiega Agnese, quasi a voler sdrammatizzare l'accaduto, in un videomessaggio diffuso sul web. Il riferimento ad Hannah Baker, la protagonista della serie "Thirteen" non è affatto casuale: Agnese infatti prende a modello la ragazzina protagonista della serie per lanciare un monito, ovvero che questi atti di cyberbullismo possono arrivare a scatenare istinti suicidi nelle persone più deboli, proprio come nel caso della Baker, suicidatasi in seguito a vari e reiterati atti di bullismo compiuti nel corso degli anni. "Io sono Hannah Baker, ma non mi ucciderò".

La ragazza ha denunciato la vicenda sia alla polizia postale che sui social network, invitando gli utenti ad aiutarla a svelare l'identità dell'account che ha diffuso il suo numero di telefono spingendo sconosciuti a molestarla e bullizzarla: "Pensate se questo succedesse a una ragazzina di quindici anni. Voglio trovare Therealharis che ha pubblicato il mio numero su Telegram e voglio che voi tutti ragazzi capiate che fate male", spiega la ragazza nel video. Passano i giorni, ma la situazione sembra non risolversi, fino a che la ragazza pubblica un altro appello sul suo profilo Facebook, allegando gli screenshot di alcuni messaggi che riceve sul telefono: "Questo è o no classificabile come cyberbullismo? Posso sopportare tanto ma questo non lo so. Nessuno sembra volermi aiutare in questa lotta. Non solo hanno pubblicato il mio numero di telefono, mi hanno infilata in ogni canale possibile per poi crearne uno solo per me dove la gente clicca credendo di vedere un video in cui mi stuprano. Qualcuno vuole ascoltarmi adesso? O vogliamo continuare a fingere che sia tutto apposto? Mi sento decisamente sola e abbandonata, anche dagli amici. Abbiate il cuore di credere ad una ragazza quando sente nell'aria qualcosa che non va. Io vi chiedo aiuto, pensate a me come a vostra sorella, cugina, amica o fidanzata. Aiutatemi a trovare questa persona. Aiutatemi vi prego!".

"Mi ha chiesto di inviargli una foto del mio seno e così lo avrebbe cancellato. Tutto è cominciato due settimane fa. La polizia postale mi ha detto che difficilmente può identificare e scoprire nickname di Telegram perché la chat non si assume la responsabilità di ciò che invii e scrivi. Mi hanno criticato dicendo di essere in cerca di popolarità, ma invece l'ho fatto per venire ascoltata. Nessuno mi sta prendendo in considerazione. E il fatto che abbia un seno prosperoso e si veda nelle foto non è una giustificazione", ha spiegato la ragazza al quotidiano Repubblica.

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