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Polizia spara contro un uomo di colore: tensione a Minneapolis, si teme nuova Ferguson

Negli Usa è rivolta a Minneapolis dopo che la polizia ha sparato contro un uomo di colore che ora è in coma. Secondo alcuni testimoni era già in manette quando gli agenti hanno fatto fuoco.
A cura di Susanna Picone
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Un bambino di soli 13 mesi è rimasto ucciso da un colpo sparato, secondo quanto ha dichiarato sua madre, da due ragazzini che non avevano nemmeno 15 anni. Il terribile fatto di sangue in Georgia.

A Minneapolis, nel Minnesota, la polizia ha sparato e ferito gravemente un uomo di colore sospettato di aver ostacolato alcuni paramedici che stavano prestando aiuto a una vittima di aggressione. L’episodio ha scatenato violente proteste soprattutto perché secondo alcuni testimoni l’uomo era già in manette quando la polizia ha fatto fuoco e lo ha colpito alla testa. Si tratta di una versione che è stata smentita da una prima ricostruzione delle forze dell’ordine ma intanto una folla inferocita ha assediato per tutta la notte la stazione di polizia coinvolta. A guidare le proteste contro la polizia è ora il movimento “Black Lives Matters”. Il timore delle autorità è che possa verificarsi una nuova Ferguson, che la comunità cioè possa reagire all’episodio come accaduto la scorsa estate dopo la morte del 18enne di colore Michael Brown, ucciso da un agente di polizia. “Da tempo diciamo – ha detto Jason Sole, capo della National Association for the Advancement of Colored People di Minneapolis (Naacp) – che siamo a un proiettile di distanza da Ferguson. Quel proiettile è stato sparato la scorsa notte, vogliamo giustizia subito”.

Aperta un’inchiesta – Secondo l'indagine preliminare della polizia, quando gli agenti sono arrivati hanno avuto un “alterco fisico” con il sospetto, che non era ammanettato, durante il quale un poliziotto ha sparato almeno una volta, colpendo l'uomo. Sul caso è stata aperta un'inchiesta della Bureau of Criminal Apprehension e i due poliziotti coinvolti nella sparatoria sono stati messi in congedo amministrativo pagato. In una conferenza stampa il capo della polizia di Minneapolis, Janee Harteau, ha esortato tutti coloro che possono fornire informazioni su quanto accaduto a farsi aventi perché “abbiamo bisogno di sapere esattamente cosa è successo, abbiamo bisogno di sapere la verità”.

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