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Pedofilia, ex prete violenta bambini. I genitori: “La Chiesa sapeva, ma non parlò”

Giovanni Trotta, 56 anni, foggiano, ex sacerdote, è accusato dalla procura di una dozzina di abusi sui minori. Nel 2012 la Curia lo aveva allontanato senza rivelarne i motivi per evitare uno scandalo. L’uomo così è diventato allenatore di una squadra di calcio giovanile e ha potuto trovare nuove vittime, secondo l’accusa. Poi è arrivata la condanna a 8 anni per le violenze su un undicenne. Ed ora i genitori di quest’ultimo chiedono di incontrare Papa Francesco “per chiedergli di fare in modo che non accada più”.
A cura di Biagio Chiariello
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 Sarà processato con rito abbreviato Giovanni Trotta, 56 anni, ex prete ridotto allo stato laicale ed ex allenatore di una squadra di calcio giovanile, imputato a Bari per violenza sessuale aggravata, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e adescamento di minori. L’ex uomo di chiesa era già stato condannato nell'ottobre 2015 a 8 anni di reclusione per violenza sessuale su un bambino di 11 anni ed ora è finito nuovamente sotto i riflettori per accuse analoghe. I reati contestati però sarebbero commessi su almeno una decina di bambini, che facevano parte dello stesso gruppo di giovani calciatori del primo ragazzino.

I genitori del bimbo abusato: "La Chiesa sapeva, ma non parlò"

Come detto, la Chiesa lo aveva già cacciato nel 2012, ma senza divulgarne i motivi, permettendo di fatto che Trotta trovasse nuove vittime anche e soprattutto col suo ruolo di allenatore giovanile. Ora i genitori del bimbo di 11 anni chiedono di poter incontrare Papa Francesco per “stringergli la mano, guardarlo negli occhi e chiedergli di fare in modo che non accada più. Nostro figlio si sarebbe potuto salvare se solo il Vaticano avesse fatto l'unica cosa giusta da fare: denunciare, avvertirci di quel pericolo" ha detto il padre del giovanissimo a Repubblica. L’uomo naturalmente punta il dito contro la decisione della Congregazione della Curia romana di imporre all’allora vescovo di non divulgare le ragioni del suo allontanamento per non creare "scandalo ai fedeli". Ma in casi come questi, ovvero nel caso in cui "se sussiste il pericolo di abuso per i minori, l'Ordinario può divulgare il fatto", si legge infatti nel provvedimento.

L'ex prete mai denunciato alla polizia

E allora perché nessuno ha fatto niente? Anche nel comune del bimbo non ha denunciato nessuno. La stessa squadra di cui il presunto pedofilo allenava i giovani decide il suo allontanamento per "motivi etici", ma senza denunciare nulla alla polizia. “In tantissimi avrebbero potuto fermarlo – dice il padre dell’11enne – e invece non lo hanno fatto. E mi dispiace molto che oggi soltanto una famiglia abbia avuto il coraggio di metterci la faccia. Io appena ho capito, ho fatto di tutto. Mi hanno addirittura detto che lo facevo per soldi. Che poi, quali soldi, quello è un poveraccio, abbiamo pagato anche le spese legali” continua l’uomo. Il bambino nel frattempo sta recuperando da un trauma che probabilmente lo accompagnerà a vita: “Va a scuola, è seguito da alcuni psicologi, le cicatrici immagino rimarranno, ma per fortuna ci sono i suoi sogni, le sue passioni, e quel pallone che non abbandona mai. Alle volte si sveglia e mi chiede: ‘Mamma, ma è vero che non torna più? Non è che don Gianni esce dalla galera?’. Di questo per lo meno sono sicura: può stare tranquillo, per un bel po' di tempo don Gianni rimane lì" dice il padre.

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