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Papa Francesco il 21 marzo incontrerà i familiari delle vittime di mafia

Bergoglio vedrà 700 familiari delle vittime delle mafie in Italia accompagnati a Roma dal fondatore di “Libera”. Don Ciotti: “La disponibilità del Pontefice, in un momento carico di dolore, ma anche di speranza, è segno di una sua grande sensibilità”.
A cura di Susanna Picone
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Per la prima volta un Papa, alla vigilia di un incontro che ogni anno viene organizzato da don Luigi Ciotti, incontrerà e si unirà in dialogo con i familiari delle vittime di mafia. Papa Francesco vedrà, infatti, il prossimo 21 marzo 700 familiari delle vittime delle mafie che insanguinano l’Italia. Pregherà con loro in una veglia nella chiesa romana di San Gregorio VII, a due passi dal Vaticano. Secondo quanto annunciato dal padre Lombardi, la veglia di preghiera è prevista per le 17.30. L’incontro si tiene alla vigilia della “Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie” promossa dalla Fondazione Libera: il 22 marzo sfileranno in corteo a Latina migliaia di persone proveniente da tutta Italia. Della partecipazione di Bergoglio si è detto soddisfatto il presidente don Luigi Ciotti che ha spiegato che “la disponibilità del Papa ad accompagnare i familiari a questo momento carico di dolore ma anche di speranza, è segno di un'attenzione e di una sensibilità che loro hanno colto sin dal primo momento”. Don Ciotti ha sottolineato l’attenzione di Papa Francesco per lo specifico tema delle mafie, della corruzione, delle tante forme di ingiustizia che negano la dignità umana.

L’attenzione di Bergoglio verso le mafie – Lo scorso 26 maggio Bergoglio, nel corso dell'Angelus in piazza San Pietro, rivolse un appello alla mafia richiamando alla mente l'indimenticabile grido di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi ad Agrigento. “Io penso – disse papa Francesco – a tanti dolori di uomini e donne, anche di bambini, che sono sfruttati da tante mafie, che li sfruttano facendo fare loro un lavoro che li rende schiavi, con la prostituzione, con tante pressioni sociali. Dietro a questi sfruttamenti, dietro a queste schiavitù, ci sono mafie. Preghiamo il Signore perchè converta il cuore di queste persone. Non possono fare questo! Non possono fare di noi, fratelli, schiavi! Dobbiamo pregare il Signore! Preghiamo perché questi mafiosi e queste mafiose – così il Pontefice ai fedeli – si convertano a Dio”.

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