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Papa Francesco: “E’ peccato mortale sfruttare il lavoro nero e i contratti ingiusti”

Bergoglio torna, a Santa Marta, a parlare di lavoro, uno dei suoi temi preferiti, tornando ad attaccare la “nuova schiavitù” e puntando il dito contro le “sanguisuga chi rendono schiavi”, con particolare riferimento allo sfruttamento e ai contratti ingiusti.
A cura di Biagio Chiariello
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“Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, è una sanguisuga che rende schiava la gente". Parola di Papa Francesco nella sua omelia mattutina a Santa Marta, riportata dall'Osservatore romano in un'anticipazione sui social network. "Il sangue di chi è sfruttato nel lavoro – denuncia Bergoglio – è un grido di giustizia al Signore. Lo sfruttamento del lavoro, nuova schiavitù, è un peccato mortale. Le ricchezze in se stesse sono buone, ma sono relative. Vanno messe al giusto posto". Secondo il Pontefice "non si può vivere per le ricchezze. E' più importante un bicchier d'acqua nel nome di Gesù che tutte le ricchezze accumulate con lo sfruttamento della gente".

Quello del lavoro è un tema che è stato sempre molto a cuore del Papa. “Il lavoro non può essere un mero ingranaggio nel meccanismo perverso che macina risorse per ottenere profitti sempre maggiori; non può dunque essere prolungato o ridotto in funzione del guadagno di pochi e di forme produttive che sacrificano valori, relazioni e principi” aveva detto Bergoglio a Novembre in piazza San Pietro, durante l’incontro con i dipendenti Inps. “Il riposo è un diritto che tutti abbiamo quando abbiamo un lavoro. Ma se la situazione è quella di disoccupazione, ingiustizia sociale, di lavoro nero, come io mi posso riposare?” si era chiesto il Papa “E’ vergognoso che venga detto ‘Vuoi lavorare? Allora facciamo un accordo a settembre, e fino a luglio. E da luglio a settembre non mangi, non riposi’. Questo succede dovunque, succede qui a Roma. Il riposo c’è perché c’è il lavoro, altrimenti non si può riposare”, aveva ammonito il Pontefice.

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