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Oregon militia standoff, protesta dei ‘cow boy’ culmina nel sangue: ucciso portavoce

Arrestato il leader della protesta Ammon Bundy, insieme a sei membri della milizia armata che all’inizio del mese aveva occupato il parco Malheur National Wildlife Refuge. Il portavoce della milizia, pare disarmato, è rimasto ucciso.
A cura di Biagio Chiariello
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L'arrresto di Ammon Bundy
L'arrresto di Ammon Bundy

La protesta dei "cow boy" in Oregon è finita nel sangue. Il portavoce della milizia, Lavoy Finicum, è stato ucciso dopo che un blocco del traffico è sfociato in uno scontro a fuoco che ha visto il ferimento e l’arresto di due leader della Oregon militia standoff: i fratelli Bundy. Ryan è stato ferito, Ammon e sette dirigenti del movimento di occupazione sono stati arrestatati. Ora si teme che la protesta possa degenerare. E’ il culmine di un teso braccio di ferro tra gli agenti federali e gli attivisti che giunge a più di tre settimane dall’occupazione di un edificio governativo a Burns, Oregon, in segno di solidarietà nei confronti di due allevatori incarcerati per aver incendiato alcuni terreni di proprietà federale. Una situazione che aveva fatto scomodare anche la Casa Bianca, che però si era limitata a definirla: "Questione di polizia locale", come sottolineato dal braccio destro di Barack Obama, Josh Earnest.

La vittima è Lavoy Finicum, definito come ‘uno dei più estremisti’  fra gli occupanti della Malheur National Wildlife Refuge di Burns. L'uomo era disarmato, scrive la Cnn, al momento della sparatoria. Parlando nei primi giorni dell’occupazione con i media aveva detto di preferire la morte all’arresto: “Assolutamente… non ho alcuna intenzione di finire i miei giorni in una scatola di cemento”, aveva detto a NBC News “ci sono cose più importanti della tua vita e la libertà è una di quelle”. Lo stesso Bundy aveva sostenuto: “Stiamo pensando di stare qui per anni, siamo preparati e armati. Questa non è una decisione che abbiamo preso all’ultimo minuto”. Le autorità federali finora avevano sempre adottato un approccio molto aperto nell’affrontare la questione, nella speranza di trovare una soluzione pacifica. Così come ‘pacifica' era stata sempre definita la stessa protesta.

Perché si protesta in Oregon?

All'origine della protesta, come accennato, c'è la condanna di due allevatori, Dwight Hammond (73 anni) e suo figlio Steve (46). Ma le vere radici della protesta in Oregon vanno indietro nel tempo e sono piuttosto complesse: vanno inquadrate nella storica diatriba tra i vari gruppi di estrema destra – soprattutto negli Stati dell’Ovest- e lo Stato federale, che viene visto come dispotico e illegale. Nel caso in questione, le milizie sostengono che il Malheur National Wildlife Refuge dovrebbe essere chiuso e la terra restituita agli allevatori di bestiame. Il parco, composto di circa 80 mila ettari di terre, confina con vari ranch dove si alleva bestiame, e i cow-boy vorrebbero lasciarvi pascolare i loro animali, come avveniva nell’Ottocento, prima che nascesse il parco. La vicenda dei due Hammond è quindi solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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